Forse l’avevamo capito anche da soli ma adesso è arrivata la conferma ufficiale, a firma degli esperti: quello appena trascorso è stato il gennaio più...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Stando sempre ai dati dell’agenzia spaziale americana, a gennaio 2016, la “febbre” del pianeta sarebbe salita di 1,13 gradi in più rispetto alla media del 1951-1980, termine di paragone utilizzato dall’ente per fotografare l’evoluzione della temperatura terrestre. Il parametro sarebbe stato superato per la quarta rilevazione consecutiva e, in riferimento alla valutazione relativa a gennaio, oltrepassato addirittura con il rialzo più elevato di sempre.
A determinare questa impennata da record, a quanto pare, è stato il fenomeno meteorologico meglio conosciuto come El Niño ma, a sentire Stefan Rahmstorf, ricercatore del Potsdam Institute, non è esente da responsabilità neppure il riscaldamento climatico, che, a suo dire, avrebbe contribuito per l’80 percento.
Per determinare un abbassamento a lungo termine della temperatura, che presto, comunque, potrebbe diminuire leggermente con l’attenuamento degli effetti prodotti da El Niño, secondo Rahmstorf, perciò, sarebbe necessario rinunciare ai combustibili fossili: “Il trend di riscaldamento - ha affermato in un’intervista al Sunday Morning Herald - andrà avanti finché non li elimineremo”.
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino