Il modello di previsione è elaborato, sui dati disponibili, dalla Singapore University of Technology and Design, e graficamente indica quando la curva che descrive il...
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La pagina con i grafici ricorda le aperture previste per il 4 maggio in Italia (e quindi non è possibile comprendere ora quali saranno gli effetti) e precisa che c’è un margine di errore di cinque giorni; inoltre, ribadisce che tutte le previsioni possono essere sbagliate, vista la complessità dei dati, e dunque tutto va preso con prudenza. Per quanto riguarda gli altri paesi, per la Russia il grafico mostra come l’andamento reale dei dati (135mila casi) sia molto più grave di quanto indicato dalla curva di previsione; questo lascia grande incertezza su come si evolverà l’epidemia nelle prossime settimane. E se a livello mondiale la fine della prima ondata della pandemia viene ipotizzata per il 14 dicembre, anche per gli Stati Uniti emerge un andamento del numero dei casi che presenta, come in Russia, dati molto più alti della curva di previsione. Negli Stati Uniti, comunque, s’ipotizza un termine della prima ondata per il primo ottobre. Tra i paesi europei, la Germania dovrebbe vedere terminare l’epidemia a metà agosto (e qui la curva dei casi coincide parecchio con quella della previsione), la Spagna il 9 settembre, così come il Regno Unito. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino