La curva dei contagi non lascia dubbi su un’impennata preoccupante. Dal bollettino di ieri dell’Unità di crisi emergono 218 nuovi positivi in Campania (su 4.353...
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Non sappiamo se per il 24 settembre la scuola sarà pronta davvero alla ripartenza, ma sicuro non lo sarebbe stata in sicurezza il 14. Gli studenti campani torneranno in classe tra sedici giorni, dopo le elezioni regionali, con gran parte delle Primarie e Secondarie di primo grado costrette a doppi turni e famiglie che dovranno fare i salti mortali tra lavoro e scuola, mentre alle Secondarie di secondo grado le classi si sdoppieranno con una metà in presenza e l’altra metà connessi da casa per la Didattica a distanza. Qualche tramezzo abbattuto e aule ampliate, presidenze e sale riunioni diventate classi, case dei custodi che sono archivi, la scuola in Campania ai tempi del Covid, e in genere al Sud, sarà arrabattata, arrangiata e precaria. Questi dieci giorni in più non la renderanno più bella ma almeno molti dirigenti saranno più tranquilli, sebbene consci che dall’arrivo dei banchi dipenderà il numero di presenti e di conseguenza si avranno meno disagi. Gli studenti senza aule in Campania sarebbero 21.139, mentre i banchi monoposto (a esclusione delle postazioni innovative) sarebbero almeno 152mila. Riguardo gli organici, è emerso che quelli di diritto saranno uguali allo scorso anno (circa 78mila di diritto e 13mila per sostegno) e sono insufficienti. Anche per questi numeri sconfortanti la Regione ha deciso «il rinvio dell’apertura dell’anno scolastico al 24 settembre, accogliendo le richieste dell’Anci e dei sindacati della scuola, incontrati di recente» poiché a oggi non ci sono «dati certi sul personale docente a disposizione, sulle forniture di banchi singoli, sugli insegnanti di sostegno, sui posti dsponibili per gli alunni». Criticità ancora presenti che «rendono necessario un rinvio dell’apertura».
Su circa 170 mila docenti, hanno già effettuato il test sierologico in Campania 38 mila, appena il 25 per cento. Un’impennata c’è stata domenica con lo screening organizzato dalle 9 alle 15 al Palabarbuto dall’Ordine dei medici, con Federazione dei medici di famiglia e Società italiana medicina generale e delle cure primarie, che ha visto eseguire 452 test a docenti e personale amministrativo della scuola, di cui 21 i casi positivi. Tuttavia la giunta regionale ha deciso «di rendere obbligatorio lo screening a tutto il personale scolastico» approvando «un piano per gli screening che consentirà di affiancare il lavoro dei medici di medicina generale e di avere i tamponi con i risultati definitivi già entro le 24 ore». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino