Alla fine, dopo una lunga serie di esitazioni e incertezze, anche il Giappone si è dovuto arrendere di fronte all'evidenza dell'emergenza coronavirus. Il premier...
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La decisione è stata annunciata dal premier giapponese Shinzo Abe nel corso di una conferenza stampa trasmessa in diretta televisiva, dopo la riunione della task force di esperti designata per dare indicazioni sulla pandemia del coronavirus. Lo stato di emergenza durerà fino al 6 maggio, e oltre alla città di Tokyo, interesserà le prefetture di Kanagawa, Saitama, Chiba - confinanti con la capitale, così come quella di Osaka, Hyogo e Fukuoka, nel Giappone occidentale.
Nel descrivere la circolare il premier ha esortato i connazionali a ridurre i contatti sociali con le altre persone del 60-70% con l'obiettivo di contenere il picco della malattia entro 2 settimane. Abe ha indicato che il sistema sanitario nazionale si trova in una situazione di criticità con il recente aumento dei casi di coronavirus e ha raccomandato i cittadini a evitare i viaggi nelle aree rurali del Paese. Lo stato di emergenza in Giappone - tuttavia - non è un vero e proprio lockdown sullo stile europeo, ha spiegato lo stesso Abe. Il settore dei trasporti pubblici funzionerà regolarmente, cosi come i servizi di pubblica utilità, tra cui banche e supermercati, e gran parte dei negozi si limiteranno a ridurre gli orari di attività. I cittadini non saranno costretti dalle forze dell'ordine a rimanere nelle proprie abitazioni, piuttosto saranno soggetti a una scelta volontaria di uniformarsi alle linee di condotta generali.
«L'economia giapponese si confronta con la più grave crisi dal Dopoguerra», ha detto Shinzo Abe durante la conferenza.
Il Mattino