E' stata una notte lunghissima, la prima di una serie, quella degli autotrasportatori italiani incolonnati in direzione Brennero e diretti alla frontiera austriaca. Una notte...
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«Alle 20,30 è iniziato il blocco, siamo rimasti in coda inizialmente senza sapere cosa stesse accadendo – dice Pietro, autotrasportatore di Napoli – Abbiamo subito notato che mentre in direzione Austria eravamo fermi in attesa, nella direzione opposta, ovvero in ingresso per l'Italia, i tir hanno continuato a circolare normalmente, segnale questo che le autorità italiane non stanno eseguendo alcun controllo in ingresso». «Per molte ore – dice, ancora, Pietro – ci siamo informati contattando i nostri colleghi più avanti nella fila. Io sono rimasto bloccato a quattro chilometri da Vitipeno, ultimo paese italiano in direzione Brennero per il confine di Stato. Trasporto mozzarella, pasta e farina. Avrei dovuto consegnare in Baviera in nottata».
Pietro ha passato il confine solo a mezzogiorno di oggi. Come lui, Giuseppe, di Maddaloni, Antonio, di Scafati, Franco, di Salerno che ancora aspetta di oltrepassare la dogana. «Sono esausto, ma sarà così per settimane, chissà quanto resisteremo», lo sfogo di Salvatore, camionista di Aversa. E' gente che macina migliaia di chilometri a settimana, che vive lontana da tutto e tutti per giorni, che regge sulle proprie spalle l'intero sistema del trasporto su gomma senza il quale le merci, anche quelle di prima necessità, non arriverebbero nelle nostre case. Sono la faccia e il cuore dell'import-export. «Prevedo giorni molto difficili», commenta Giuseppe, di Santa Maria a Vico, provincia di Caserta, che col suo camion fa su e giù l'Europa da venticinque anni. «Salteranno tutte le tutele di categoria, le ore imposte per il riposo, quelle previste per le consegne. Stringeremo i denti, come facciamo sempre, augurandoci che tutto questo finisca al più presto». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino