Coronavirus, i trasportatori campani
nella coda infernale al Brennero

Coronavirus, i trasportatori campani nella coda infernale al Brennero
di Mary Liguori
Giovedì 12 Marzo 2020, 16:50 - Ultimo agg. 13 Marzo, 07:00
3 Minuti di Lettura

E' stata una notte lunghissima, la prima di una serie, quella degli autotrasportatori italiani incolonnati in direzione Brennero e diretti alla frontiera austriaca. Una notte che è calata di colpo intorno alle venti quando, per novanta chilometri a partire da Bolzano, oltre mille tir sono rimasti via via incolonnati in attesa di passare la dogana dove gli agenti austriaci hanno iniziato a scaglionare gli ingressi, valutando l'alt o il via libera in base alla temperatura rilevata dai termometri. In serata, infatti, il cancelliere austriaco Sebastian Kurz ha ordinato controlli sanitari serrati alla frontiera. Possono lasciare l'Italia solo gli automobilisti in possesso di un certificato medico che poi dovranno stare in auto-isolamento per 15 giorni. Quanto ai tir, per il momento, i camionisti vengono autorizzati a transitare solo dopo la misurazione della temperatura corporea. E i controlli richiedono tempo: la coda si è fatta chilometrica nel giro di un'ora. L'Austria si tutela così dall'emergenza coronavirus, nelle stesse ore in cui la cancelliera tedesca Angela Merker comunica al Paese che anche in Germania la situazione sanitaria è di emergenza. Il blocco alla frontiera austriaca ha paralizzato oltre mille autotrasportatori italiani, ma anche slovacchi e cechi, in trappola ciascuno nella propria cabina, rimasti per ore in fila in attesa del proprio destino. Centinaia i campani, alcuni hanno fatto pervenire a Il Mattino le loro testimonianze.

LEGGI ANCHE Coronavirus, Vasco Rossi e gli italiani bloccati all'estero, Brennero sbarrato

«Alle 20,30 è iniziato il blocco, siamo rimasti in coda inizialmente senza sapere cosa stesse accadendo – dice Pietro, autotrasportatore di Napoli – Abbiamo subito notato che mentre in direzione Austria eravamo fermi in attesa, nella direzione opposta, ovvero in ingresso per l'Italia, i tir hanno continuato a circolare normalmente, segnale questo che le autorità italiane non stanno eseguendo alcun controllo in ingresso». «Per molte ore – dice, ancora, Pietro – ci siamo informati contattando i nostri colleghi più avanti nella fila. Io sono rimasto bloccato a quattro chilometri da Vitipeno, ultimo paese italiano in direzione Brennero per il confine di Stato. Trasporto mozzarella, pasta e farina. Avrei dovuto consegnare in Baviera in nottata».
 


Pietro ha passato il confine solo a mezzogiorno di oggi. Come lui, Giuseppe, di Maddaloni, Antonio, di Scafati, Franco, di Salerno che ancora aspetta di oltrepassare la dogana. «Sono esausto, ma sarà così per settimane, chissà quanto resisteremo», lo sfogo di Salvatore, camionista di Aversa. E' gente che macina migliaia di chilometri a settimana, che vive lontana da tutto e tutti per giorni, che regge sulle proprie spalle l'intero sistema del trasporto su gomma senza il quale le merci, anche quelle di prima necessità, non arriverebbero nelle nostre case.
Sono la faccia e il cuore dell'import-export. «Prevedo giorni molto difficili», commenta Giuseppe, di Santa Maria a Vico, provincia di Caserta, che col suo camion fa su e giù l'Europa da venticinque anni. «Salteranno tutte le tutele di categoria, le ore imposte per il riposo, quelle previste per le consegne. Stringeremo i denti, come facciamo sempre, augurandoci che tutto questo finisca al più presto».

© RIPRODUZIONE RISERVATA