Coronavirus, il mondo contro la Cina: 100 Paesi gridano all’inchiesta

Coronavirus, il mondo contro la Cina: 100 Paesi gridano all’inchiesta
Qualcuno comincia a vedere la luce in fondo al tunnel, qualcun altro brancola ancora nel buio. La rabbia, però, accomuna...

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Qualcuno comincia a vedere la luce in fondo al tunnel, qualcun altro brancola ancora nel buio.

La rabbia, però, accomuna più di mezzo mondo.

Un’inchiesta indipendente che faccia chiarezza una volta per tutte sulla pandemia di coronavirus.
E in particolare, in maniera assai più che velata, sulle possibili e pesanti responsabilità della Cina.

È questo ciò che chiedono 100 Paesi all’Organizzazione Mondiale della Sanità, tra i banchi dell’Assemblea, suo organo legislativo.

Non più uno slogan propagandistico o un titolo strillato, dunque, ma una risoluzione formale che viene presentata oggi e che, a prescindere dall’esito delle indagini, pone comunque Pechino in una posizione di forte imbarazzo.

Pechino che, non a caso, sbotta già.
Bollando l’iniziativa come «estremamente sconsiderata» e potenzialmente in grado di «fare a pezzi la cooperazione internazionale volta ad arginare la pandemia, andando così nella direzione opposta delle aspirazioni condivise dei popoli».
 
La diplomazia del dragone si agita al punto da profilare l’atteggiamento tipico di chi “mette le mani avanti”.

Tuttavia, il tono indispettito non cancella la realtà dei fatti.

Perché la proposta di origine australiana “rischia” di incassare, tra gli altri, due endorsement pesantissimi: quello dell’Unione Europea e, peggio ancora per la Cina, quello della Russia.

La storica alleanza tra Mosca e Pechino, insomma, potrebbe non tenere.
E almeno sul fronte virus, Xi Jinping da oggi potrebbe avere un nemico in più: Vladimir Putin.


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Il Mattino