Un focolaio di coronavirus scoppiato a un matrimonio è diventato un caso di studio perché aiuterebbe a individuare il paziente zero in Giordania. A contagiare 76...
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L'uomo aveva manifestato i primi sintomi come febbre alta, tosse e problemi respiratori circa due giorni prima del matrimonio. Il 15 marzo si è recato al pronto soccorso dove è stato sottoposto a tampone ed è risultato positivo. Stessa sorte è toccata un mese più tardi ad altre 85 persone legate al matrimonio direttamente e indirettamente. Metà di questi erano asintomatici o presentavano sintomi lievi, ma due pazienti erano in condizioni gravi. Una di loro, una donna di 80 anni con un cancro al seno ha sviluppato polmonite ed è deceduta due settimane dopo.
Gli studiosi della Jordan University of Science and Technology hanno analizzato il caso e le condizioni degli invitati. Dalla cerimonia alla manifestazione dei sintomi sono passati cinque giorni. Un mese dopo le persone che avevano partecipato all'evento rappresentavano il 24% di tutte le infezioni in Giordania. «La ricerca - spiegano gli studiosi - indica come nelle riunioni al chiuso e affollate, la velocità di trasmissione può essere molto più elevata».
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Il Mattino