I medici del sistema sanitario inglese sono stati costretti a stringere in modo significativo i criteri di ammissione in terapia intensiva dall'inizio dell'epidemia di...
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In una dichiarazione rilasciata al Telegraph, un consulente senior della sanità pubblica ha affermato che - considerata la scaristà delle risorse - i medici devono essere "ragionevolmente certi" che il paziente si riprenderà prima di assegnargli un posto in terapia intensiva.
Il consulente ha spiegato: «In tempi normali daremo alla maggior parte delle persone il beneficio del dubbio. Ora tutto è cambiato. Con questa infezione è necessario l'utilizzo di un ventilatore polmonare per alcune settimane, quindi dovendo utilizzare le risorspe per così tanto tempo bisogna essere ragionevolmente certi che il paziente migliorerà. Ritardare la morte per due o tre settimane non è la cosa giusta né per loro né per la società».
Nel frattempo, i medici di cure palliative hanno consigliato ai familiari di chiedere ai loro cari più anziani se desiderino cure ospedaliere nel caso in cui venissero contagiati dal coronavirus.
Rachel Clarke, una specialista di Oxford, ha avvertito che i pazienti Covid-19 stavano trascorrendo le loro ultime ore e giornate in unità di terapia intensiva tenendole occupate nonostante non avessero alcuna speranza di sopravvivenza.
Al momento in cui scriviamo ci sono 19.522 casi confermati nel Regno Unito, con 1.228 decessi.
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Il Mattino