Proseguono senza sosta le indagini e il tracciamento sui contatti del bagnino risultato positivo al Coronavirus a Sabaudia. Secondo quanto riportato dal portale Salute Lazio, a...
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Coronavirus a Sabaudia: stabilimenti, bar e locali chiusi
Cosa è successo. È ancora piena la spiaggia “Lido Azzurro” di Sabaudia quando arriva la notifica di chiusura della Asl. Ai clienti viene spiegato che c’è stato il bagnino positivo al Covid 19 e che si deve sanificare. Vanno via tutti, increduli, in fretta e furia. Chiedono cosa devono fare, sono preoccupati. Più tardi sul profilo facebook la proprietà parlerà di «sanificazione di tutti i locali a scopo precauzionale. Ci scusiamo per il disagio ma questo provvedimento è volto a tutelare con tutte le azioni possibili la sicurezza di tutti.Torneremo operativi tra qualche giorno. La Direzione ringrazia per la comprensione e la collaborazione». Si tratta del secondo stabilimento balneare chiuso in 24 ore, in mezzo ci sono state la chiusura di un bar in pieno centro e di uno studio di fitness nella città delle dune, ma anche di tre locali a Latina: un bar, una pizzeria e una discoteca frequentati da giovanissimi. Il timore è che non sia finita, anzi, tanto che il livello di attenzione è massimo e la situazione viene monitorata ora per ora.
Ma perché? È successo quello che il direttore generale della Asl di Latina, Giorgio Casati, sintetizza così: «Basta una scintilla e si accende un focolaio. È stato così per il gruppo di amici nel quale c’era il bagnino di Sabaudia e che hanno frequentato locali che adesso vanno presidiati». Nel pomeriggio si è aggiunto - appunto - il “Lido Azzurro”, ma altre situazioni vengono osservate. «A chi nega l’uso della mascherina - aggiunge Casati - faccio semplicemente tanti auguri. La situazione che emerge è chiarissima, in questo modo rischiamo di giocarci l’effetto lockdown, mi sembra un duro colpo per i negazionisti».
In provincia di Latina ci sono stati cinque contagi in un giorno, l’ultima volta era accaduto tre mesi fa, l’1 maggio. E sono tutti riferibili al bagnino - tra di loro anche la fidanzata - mentre si attende l’esito dei tamponi dei contatti più stretti. Ricostruire i “link” è particolarmente difficile già quando c’è un positivo che è stato in pochi luoghi e del quale si può ricostruire il percorso, figuriamoci quando si è di fronte a spiagge o discoteche. Il cosiddetto “contact tracing” è difficilissimo.
«Tutti i locali frequentati dal gruppo sono stati oggetto di sanificazione, il personale interessato nei giorni della frequentazione è stato posto in quarantena e sono stati effettuati o sono in corso i tamponi - spiegano dalla Asl - In via precauzionale, si chiede agli utenti dello stabilimento balneare “Il Gabbiano” nei giorni che vanno dal 26 fino al 30 luglio, come a coloro che hanno frequentato la discoteca di Latina “l’Ombellico” nella serata del 28 luglio, di contattare con urgenza il numero verde regionale emergenza covid 800 118 800»
Il timore - alla Asl nessuno lo nasconde - è che ci si possa trovare di fronte a una nuova ondata di contagi. A Sabaudia, in piena stagione estiva, con ricadute che sono facilmente immaginabili. Per questo è importante isolare, evitare nuovi contatti, prevenire finché possibile.
E mentre la tenda per i tamponi “drive in” dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina ha visto anche ieri decine di auto in fila, si sta pensando a un percorso dedicato solo per chi ha avuto contatti con quello che già è stato definito il “cluster” del bagnino. Ma fare subito il tampone - per chi non ha avuto un contatto ravvicinato - serve a poco. Si devono attendere alcuni giorni e nel frattempo restare in isolamento.
In spiaggia, ieri, l’impressione è che ci fosse meno gente. La chiusura del “Gabbiano” era ovviamente argomento di discussione. Anche a chilometri di distanza, per esempio da “Carbonelli”: «C’è preoccupazione, è inevitabile - spiega Teresa - le presenze sono meno, anche nella spiaggia libera, e negli spazi comuni si fa più attenzione a distanziamento e mascherine». Certo che a Sabaudia, in questo periodo, non ne va bene una. Il focolaio tra gli indiani - ormai sotto controllo - il bengalese venditore ambulante positivo che è stato fermato prima di andare a vendere in spiaggia, ma che forse c’era stato già nei giorni precedenti, adesso due stabilimenti e un bar chiuso con il rischio che non sia finita qui.
Intanto il sindaco di Sabaudia, Giada Gervasi, ha emanato un’ordinanza che vieta la vendita in spiaggia agli ambulanti.
Il Mattino