Emergenza coronavirus: gli Stati Uniti sono il Paese più colpito al mondo, ma Donald Trump non indossa la mascherina. ...
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Perché?
A primo acchito potrebbe sembrare una domanda banale, legata più all’estetica del personaggio che non alla sostanza di quanto sta accadendo in America.
E invece dietro al volto scoperto del presidente c’è tutto un mondo, c’è un’intera sfilza di risposte.
Che aiutano a capirlo, per chi fosse interessato a capirlo e non soltanto a criticarlo.
Che aiutano persino a prevedere cosa potrebbe accadere da qui al prossimo 3 novembre, data di elezioni presidenziali e dunque di appuntamento con la Storia.
E allora: perché?
1) Perché c’è di mezzo l’immagine, certo. Quella del cosiddetto “maschio alpha” che, più in dittatura che in democrazia (lèggere alla voce Putin, ad esempio), non può e non vuole concedersi sbavature di insicurezza. E che, esattamente al contrario, è chiamato a ostentare forza e addirittura invincibilità. Due aspetti che questa amministrazione rilancia ad arte ad ogni bollettino medico sulla salute di un tycoon che l’opposizione vorrebbe «obeso» e «pieno di acciacchi» e che il suo entourage blinda invece nel perimetro del «perfetto stato».
2) Perché c’è di mezzo l’economia. Trump a volto scoperto lancia un segnale più forte delle sue parole, per quanto possa strillarle. «Ci siamo, stiamo per riaprire», sembra gridare alle telecamere, ai suoi sostenitori e soprattutto a quegli imprenditori che attraverso le loro donazioni gli finanzieranno la campagna elettorale. Un interesse sicuramente più spicciolo rispetto ai numeri di Pil e (dis)occupazione, ma comunque di fondamentale importanza. Specie per lui.
3) Perché c’è di mezzo la campagna elettorale, appunto. E non si può correre il rischio, come ha lui stesso affermato, di «apparire ridicoli» né peggio ancora di «lanciare il messaggio sbagliato».
Messaggio sbagliato che secondo i democratici è quello di un presidente che raccomanda delle prudenze al proprio popolo, ma che contestualmente le vìola a scena aperta.
Messaggio sbagliato che secondo Trump è quello di una nazione che si piega alla paura, che dalla paura si lascia paralizzare, che dalla paura deve invece risorgere per far rivivere il Sogno Americano.
E pure il suo di sogno.
Quello di essere rieletto.
Il Mattino