Coronavirus, vaccino: in Italia sperimentazione durante l'estate

Coronavirus, vaccino: in Italia sperimentazione durante l'estate
Fra qualche mese, probabilmente durante l’estate, comincerà in Italia la sperimentazione sull’uomo di un nuovo vaccino contro il Covid-19. Lo ha annunciato ieri...

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Fra qualche mese, probabilmente durante l’estate, comincerà in Italia la sperimentazione sull’uomo di un nuovo vaccino contro il Covid-19. Lo ha annunciato ieri il consorzio europeo costituito fra le aziende ReiThera di Castel Romano (Roma), Leukocare di Monaco di Baviera e Univercells di Bruxelles. Si prevedono tempi record, così come lo sono stati i tempi di realizzazione del nuovo vaccino. 


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Il consorzio riferisce infatti che, dopo i test sull’uomo, «subito dopo verrà avviata la produzione del vaccino su larga scala». Il vaccino ha come bersaglio della risposta immunitaria la proteina «spike», la chiave con cui Sars-CoV2 entra nella cellula. La tecnologia di ReiThera consiste in un nuovo vettore adenovirale derivato da primati, che ha dimostrato in studi su animali di essere in grado di sviluppare «potenti risposte immunitarie contro la proteina bersaglio». Attualmente ReiThera sta svolgendo le attività preparatorie per iniziare la sperimentazione clinica di fase 1 e 2 in Italia durante l’estate. In parallelo allo sviluppo clinico del prodotto, il consorzio svilupperà «una formulazione del vaccino che permetta di stabilizzarlo per lunghi periodi e ne faciliti quindi la distribuzione, e metterà a punto una innovativa tecnologia di produzione per consentire alla produzione di passare in tempi rapidi dalle decine di migliaia ai milioni di dosi». 
 

È invece iniziata ieri nel Regno Unito la sperimentazione di un altro vaccino, per metà italiano e per metà britannico, su poco più di mille uomini e donne sani, di età compresa fra 18 e 55 anni. Frutto di una collaborazione tra i ricercatori dell’Istituto Jenner dell’Università di Oxford e dell’azienda italiana Advent-Irbm di Pomezia, il prototipo ChAdOx1 nCoV-19 verrà testato sulla metà del campione, mentre l’altra metà riceverà un vaccino anti-meningite usato in funzione di placebo. E nessun volontario saprà in quale dei due gruppi sia capitato. In cambio qualche centinaia di sterline e la consapevolezza di contribuire alla realizzazione di un vaccino che tutto il mondo aspetta. Se tutto andrà bene, a settembre i primi a ricevere il vaccino saranno gli operatori sanitari e le Forze dell’Ordine. Nelle scorse settimane, invece, sono state autorizzate le prime somministrazioni su volontari del vaccino messo a punto da Inovio Pharmaceuticals, uno dei progetti sostenuti dalla Fondazione Bill e Melinda Gates. La Food and Drug Administration (Fda), l’agenzia che regolamenta i farmaci negli Stati Uniti, ha infatti dato il via libera alla sperimentazione su un primo set di 40 volontari del vaccino nominato Ino-4800. Si tratta di adulti sani e il test avviene a Filadelfia presso la facoltà di medicina dell’Università della Pennsylvania e a Kansas City, Missouri, presso il Center for Pharmaceutical Research. I ricercatori puntano a completare lo studio nel prossimo mese di novembre. Anche lo studio della società cinese Cansino Biologics si trova in fase avanzata di sperimentazione clinica, con il coinvolgimento di 500 partecipanti, in buona salute e sopra i 18 anni di età. I ricercatori sono ottimisti e la valutazione della risposta immunitaria verrà fatta con diverse scadenze. Lo scorso 16 marzo la società biotech Moderna Therapeutics ha avviato la prima sperimentazione clinica al Kaiser Permanente Washington Health Research Institute su 45 adulti sani. Se tutto andrà bene, già da quest’estate potremo avere un’idea dei primi risultati.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino