Quarantasette addetti dell’Atac, tra autisti, manovratori e tecnici sono già finiti in quarantena: aspettano in queste ore l’esito del tampone dopo avere avuto...
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La mossa serve a blindare l’azienda e a ridurre al minimo il pericolo di contagi.
Il conducente di Portonaccio, da molti anni in azienda - così come il figlio - ha accusato febbre e malessere in rapida successione fino a necessitare di ulteriori accertamenti in ospedale. Le sue condizioni, comunque, non desterebbero preoccupazione. Appena saputo di essere contagiato, l’autista si è subito preoccupato di avvisare più colleghi possibile in modo che potessero sottoporsi al test. «Ditelo a tutti, è bene che lo sappiano», il messaggio audio rimbalzato giovedì nelle chat interne. Già a marzo ci fu un caso di positività al Covid tra i dipendenti Atac. Ma ora è diverso: con l’urgenza di mettere su strada più linee possibile per settembre, lasciare a casa driver e dipendenti per la quarantena, anche se necessario, rischia di creare ulteriori disservizi. Conseguenze che, al momento, sembrano scongiurate solo per via della riduzione delle corse nell’orario estivo, la “riserva” degli autisti è sufficiente. Ma tra pochi giorni lo scenario è destinato a cambiare.
Atac fa sapere di avere già provveduto a identificare e a sanificare tutte le vetture guidate dal conducente contagiato. Da Portonaccio partono alcune linee nevralgiche come il 64, il 71, il 46, il 44, il 492, l’88, il 63 e il 310. «Siamo preoccupati per questo nuovo caso di positività in Atac - commenta l’associazione TrasportiAmo - confidiamo che tutte le misure per mettere in sicurezza utenti e dipendenti siano attuate e che non si creino ulteriori disagi per il trasporto pubblico». Non è chiaro se l’autista si sia infettato in servizio o a causa di contatti con familiari o amici tornati dalle vacanze. L’indagine epidemiologica è in corso. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino