Covid Atac, autista malato: isolati in 47, maxi-quarantena per i rientri dalle ferie: rischi per le corse bus

Quarantasette addetti dell’Atac, tra autisti, manovratori e tecnici sono già finiti in quarantena: aspettano in queste ore l’esito del tampone dopo avere avuto...

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Quarantasette addetti dell’Atac, tra autisti, manovratori e tecnici sono già finiti in quarantena: aspettano in queste ore l’esito del tampone dopo avere avuto contatti con un conducente in servizio nella rimessa di Portonaccio risultato positivo al Covid e ora ricoverato nel centro ospedaliero di Casalpalocco. Ma l’alert nella più grande partecipata dei trasporti d’Italia, un colosso da 11.261 dipendenti, era già scattato venerdì. Quando il direttore del Personale, Cristiano Ceresatto, ha firmato una direttiva spedita a tutti i depositi. La circolare contiene «misure urgenti di contenimento e gestione dell’emergenza Covid-19» e chiede ai lavoratori di rientro dalle vacanze in Grecia, Spagna, Croazia e Malta di non tornare in servizio prima di avere ricevuto il risultato del tampone. «È fatto assoluto divieto di presentarsi sul posto di lavoro», si legge nel documento. Solo dopo avere trasmesso «evidenza del tampone effettuato, con esito negativo, sarà il medico competente aziendale ad autorizzare la ripresa del servizio».


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La mossa serve a blindare l’azienda e a ridurre al minimo il pericolo di contagi. Quanti conducenti rischiano di restare a casa e di lasciare sguarnite le rimesse dei bus? In Atac nessuno lo sa, la ricognizione è appena partita. Di sicuro se si fermassero centinaia di addetti potrebbero esserci ripercussioni sulle corse. In una fase estremamente delicata, dato che si avvicina la riapertura delle scuole. 

Il conducente di Portonaccio, da molti anni in azienda - così come il figlio - ha accusato febbre e malessere in rapida successione fino a necessitare di ulteriori accertamenti in ospedale. Le sue condizioni, comunque, non desterebbero preoccupazione. Appena saputo di essere contagiato, l’autista si è subito preoccupato di avvisare più colleghi possibile in modo che potessero sottoporsi al test. «Ditelo a tutti, è bene che lo sappiano», il messaggio audio rimbalzato giovedì nelle chat interne. Già a marzo ci fu un caso di positività al Covid tra i dipendenti Atac. Ma ora è diverso: con l’urgenza di mettere su strada più linee possibile per settembre, lasciare a casa driver e dipendenti per la quarantena, anche se necessario, rischia di creare ulteriori disservizi. Conseguenze che, al momento, sembrano scongiurate solo per via della riduzione delle corse nell’orario estivo, la “riserva” degli autisti è sufficiente. Ma tra pochi giorni lo scenario è destinato a cambiare.

 


Atac fa sapere di avere già provveduto a identificare e a sanificare tutte le vetture guidate dal conducente contagiato. Da Portonaccio partono alcune linee nevralgiche come il 64, il 71, il 46, il 44, il 492, l’88, il 63 e il 310. «Siamo preoccupati per questo nuovo caso di positività in Atac - commenta l’associazione TrasportiAmo - confidiamo che tutte le misure per mettere in sicurezza utenti e dipendenti siano attuate e che non si creino ulteriori disagi per il trasporto pubblico». Non è chiaro se l’autista si sia infettato in servizio o a causa di contatti con familiari o amici tornati dalle vacanze. L’indagine epidemiologica è in corso. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino