Covid, Crisanti contro Zangrillo a Cartabianca: «Troppa euforia ha indotto comportamenti non coerenti, spero non se ne penta»

Uno scontro, faccia a faccia, tra Andrea Crisanti e Alberto Zangrillo. È andata in scena ieri sera a Cartabianca su Rai3. Si potrebbe parlare si una sfida tra il pessimismo...

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Uno scontro, faccia a faccia, tra Andrea Crisanti e Alberto Zangrillo. È andata in scena ieri sera a Cartabianca su Rai3. Si potrebbe parlare si una sfida tra il pessimismo e l'ottimismo, tra la cautela e l'entusiasmo. Ospiti di Bianca Berlinguer il responsabile del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Azienda ospedaliera di Padova e il primario del San Raffaele si sono affrontati nuovamente dopo quanto avvenuto a "Mezz'ora in più" da Lucia Annunziata. E se in quella occasione le parti sembravano essersi avvicinate, l'ultimo atto ha rimescolato le carte. 




«Gli asintomatici sicuramente sono contagiosi - ha dichiarato Crisanti - in questo momento la carica virale è più bassa e chi si infetta non ha bisogno di ospedalizzazione. Ogni giorno però registriamo più di cento casi e per forza questi casi, essendo molto meno le persone malate, devono essere trasmessi da asintomatici. Penso di dover suggerire più cautela: se ci portiamo dietro tutti questi casi anche in autunno è molto probabile che si accenderà il virus». 

La risposta di Zangrillo non si è fatta attendere: «ci vuole il buonsenso - ha dichiarato - dobbiamo comportarci con buonsenso: la multa del povero ragazzo in panchina non è buonsenso». 

Ma Crisanti non ci sta e ribatte: «Penso che questo senso di euforia ci induce necessariamente ad abbassare la guardia - ammette - E il professor Zangrillo non vorrei che tra due o tre mesi si pentisse di aver in qualche modo indotto a comportamenti meno coerenti con il pericolo che abbiamo passato: il virus c’è ancora». A questo punto il primario del San Raffaele controbatte ancora: «Io non la posso accettare. Io ho solamente detto la verità. Poi se volete richiudere l’Italia in zona rossa da domani fatelo pure».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino