Covid, i nanoanticorpi bloccano il virus. «A breve sperimentazione sull'uomo»

Covid, i nanoanticorpi bloccano il virus. «A breve sperimentazione sull'uomo»
Sviluppata una nuova terapia per bloccare i contagi da Covid: si tratta di nuovi nanoanticorpi, sviluppati lavorando su lama e alpaca, che impediscono l'ingresso del virus...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Sviluppata una nuova terapia per bloccare i contagi da Covid: si tratta di nuovi nanoanticorpi, sviluppati lavorando su lama e alpaca, che impediscono l'ingresso del virus nelle cellule e sembrano funzionare anche sulle varianti del coronavirus. A scoprire la nuova possibile terapia sono stati i ricercatori dell'Istituto Karolinska, in Svezia, e i risultati del report sono stati pubblicati sulla rivista di divulgazione scientifica Science. «Abbiamo unito insieme dei nanoanticorpi che si legano a due diversi punti della proteina spike del coronavirus.

Questa combinazione si attacca meglio rispetto ai singoli anticorpi ed è eccezionalmente efficace nel bloccare il virus, impendendogli di diffondersi tra le cellule umane», ha spiegato uno dei ricercatori, Martin Hallberg. Lo studio è partito con successo su lama e alpaca: a breve arriverà anche la sperimentazione umana.

 

I risultati

Le scoperte fatte finora hanno evidenziato che gli anticorpi bloccano la proteina spike, impedendole di legarsi alla cellula umana e aprire la strada al virus. Da un punto di vista terapeutico, i nanoanticorpi potrebbero addirittura funzionare meglio, perchè sono molto più piccoli e capaci di attaccarsi al virus in più punti rispetto agli anticorpi normali, oltre che più stabili e facili da produrre su larga scala, a parità di costi e benefici. «Ciò significa che il rischio che il virus diventi resistente a questa terapia è molto piccolo», ha aggiunto il professor Hallberg, parlando anche delle varianti.

Per generare i nanoanticorpi dei lama e alpaca, che li producono naturalmente, sono stati vaccinati con la proteina spike del Covid. Tra i nanoanticorpi - che il loro sistema immunitario ha generato - i ricercatori hanno selezionato quelli che si attaccavano meglio, selezionandone almeno 4 che sono particolarmente resistenti. Il prossimo passo sarà possibile usarli in una terapia farmacologia a complemento del vaccino, magari per chi è già stato positivo al Covid, o forse come prevenzione per chi non può essere vaccinato o è immunodepresso.

 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino