«Chissà se riesco a farla camminare. Mi sembra che manchi poco, lei si alza sempre in piedi, si appoggia ma ogni tanto si lascia. È un attimo». Domenico...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Virus, la dottoressa Sant'Eugenio: «Le donne malate non possono pagarsi le cure perché senza lavoro»
La loro lotta contro il coronavirus è cominciata l’11 aprile quando Domenico ha scoperto di essere positivo. Aveva da giorni i sintomi di febbre e tosse. Anche sua mamma era stata ricoverata alla Columbus, anche lei con il tampone positivo. Prima si è messo in malattia, poi è iniziata la quarantena, a turno tutta la sua famiglia ha fatto il tampone, fino ai risultati. Sua moglie e la prima figlia erano negativi. La piccola Eleonora era contagiata. Era il 18 aprile. «È stato il momento più brutto: ci dicevano di stare tranquilli, che ai bambini non prende, poi è arrivato il risultato. Un colpo al cuore». Il 22 aprile Domenico e Eleonora sono stati ricoverati al Bambino Gesù di Palidoro. Poi, dopo pochi giorni, sono stati trasferiti al Marriot. Sempre loro due insieme, assistiti dai medici e dagli operatori sanitari del Gemelli. Come la canzone di Gino Paoli, Domenico avrebbe voglia di aprire ad Eleonora «il cielo in una stanza». Niente pareti ma alberi infiniti, dice. Ci prova almeno.
Coronavirus a Roma, il racconto: «Io, positivo, costretto a violare l'isolamento per farmi un tampone»
«Eleonora è una bimba vivace, di solito a casa era una gran giocherellona, soprattutto con la sorella, con cui magari si litigavano i giocattoli. Qui con me è diventata più calma, cerco di non farla intristire, di farle trascorrere il tempo in modo sereno, di darle tranquillità». Domenico l’accudisce in tutto.
Il Mattino