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Urla, grida e insulti sul ponte della nave. È caos in crociera. Una persona è caduta dal balcone della cabina mentre l'imbarcazione sostava a Santorini, l’isola greca tra le più visitate al mondo. L’incidente ha paralizzato tutta la città galleggiante sull’acqua. Per evitare il panico a bordo, il capitano non ha fornito tutti i dettagli a chi era in viaggio per evitare il panico (specifiando quanto accaduto il giorno dopo con una lettera inviata a tutti i clienti della compagnia). È però dovuto intervenire d’urgenza, perché la persona ferita era grave.
Crociera di Santorini, la vicina del passeggero ferito: «Urla disperate, l’ho visto volare di sotto»
Caos in crociera a Santorini, cosa è successo
Mentre la nave si trovava al porto di Santorini, una delle tappe previste nel viaggio, un tonfo è stato sentito vicino a una scialuppa. “Una persona è caduta dal balcone della cabina ed è finita su di una lancia, è grave”. È il 25 luglio, e questo è quanto viene riferito al capitano. Informazioni che ha in esclusiva il Messaggero. Per motivi di privacy, non si specifica né l’età né il sesso (tantomeno il nome). Chi guida l’imbarcazione deve prendere una decisione urgente. Si ferma al porto dell’isola più del previsto, per consentire che il ferito possa essere portato in ospedale e ricevere le cure necessarie. Una decisione che, tuttavia, comporta un cambio di piani. La tappa a Mykonos (serale) salta. La nave arriverà solo il giorno dopo, con l'ira di coloro che avevano già comprato le prevendite per le discoteche.
L’ira dei passeggeri
“Abbiamo usato i nostri risparmi di un anno per questa crociera”, si lamenta un passeggero. “Buono da 200-300 euro? Non ci sono soldi per rimborsarmi”, continua un’altra.
Il rimborso?
I passeggeri che erano presenti hanno diritto al rimborso? La soluzione, come spiega l’avvocato Paolo Vitali, è nell’art. 42, commi 8 – 10, del Codice del Turismo (d.lgs. n. 79/2011). “Questa norma prevede che se, per circostanze sopravvenute e non imputabili all’organizzatore, quest’ultimo non fornisce, in corso di esecuzione, una parte sostanziale dei servizi compresi nel pacchetto - sottolinea il legale –, deve offrire al viaggiatore soluzioni alternative di qualità pari o superiore (senza sovrapprezzo) o anche di qualità inferiore, ma con un’adeguata riduzione del prezzo”.
Come funziona la riduzione del prezzo?
Ma chi viaggia può rifiutare soluzioni alternative? “Sì, a meno che queste siano di livello non adeguato rispetto a quanto inizialmente pattuito nel contratto – specifica l’avv. Vitali –, o a meno che la riduzione del prezzo sia inadeguata”. In ogni caso, il viaggiatore “non può essere obbligato ad accettare alcuna soluzione alternativa (adeguata o non adeguata) e in tal caso, oppure nel caso in cui non sia possibile per l’organizzatore proporre soluzioni alternative conformi (come è probabilmente nel caso di specie), al viaggiatore è riconosciuta una riduzione del prezzo”.
E la causa di forza maggiore?
Ma in questo caso non c’è una causa di forza maggiore? Ovvero un evento imprevedibile che va oltre ciò che si poteva pronosticare? “Anche se si tratta di prestare soccorso ad un passeggero che, altrimenti, rischierebbe la vita o andrebbe incontro a gravi rischi per la propria salute, i passeggeri che non hanno potuto raggiugere Mikonos hanno diritto ad una riduzione del prezzo”.
Risarcimento del danno?
I passeggeri possono chiedere anche un risarcimento perché non hanno goduto della vacanza per cui avevano pagato? “No, l’art. 43, 3° comma, del Codice del Turismo dispone che al viaggiatore non è riconosciuto il risarcimento dei danni se l’organizzatore dimostra – specifica l’avvocato – che il difetto di conformità è imputabile al viaggiatore o a un terzo estraneo alla fornitura dei servizi turistici inclusi nel contratto di pacchetto turistico ed è imprevedibile o inevitabile oppure è dovuto a circostanze inevitabili e straordinarie”. E questo è il caso, vista la necessità di rientrare nel porto di partenza di una delle tappe della crociera per consentire le cure ed il ricovero di un passeggero. “Rientra tra le circostanze straordinarie inevitabili, salvo che si dimostri che il trasbordo del passeggero avrebbe potuto avvenire senza interrompere la rotta prevista per la crociera: ad esempio, utilizzando un elisoccorso o altro natante di collegamento”.
Entro quando bisogna fare richiesta di rimborso?
“È bene ricordare che i diritti alla riduzione del prezzo e al risarcimento dei danni si prescrivono in due anni – conclude l’Avv. Vitali –, a decorrere dalla data del rientro del viaggiatore nel luogo di partenza”.
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