Luigi Di Maio insiste: «Il governo accelera, revocherà la concessione ad Autostrade». Matteo Salvini conferma: «Tra noi non c'è alcuna...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Si scopre, ad esempio, che il giorno di Ferragosto il premier Giuseppe Conte fosse tutt'altro che convinto. Nel Consiglio dei ministri ha messo a verbale: «Dite che va tolta la concessione, ma Autostrade sostiene di essere pronta a ricostruire il viadotto in 5 mesi. E se gli togliamo la concessione chi lo farà? Lo Stato, tra gara e procedure connesse, non sarebbe mai in grado di farlo. Pensiamoci bene, Genova così rischia di restare spezzata per un tempo indefinito». Una posizione sostenuta anche da Salvini e da altri ministri leghisti. Ma Di Maio ha tenuto il punto: «Autostrade non ha fatto la manutenzione, ha provocato decine di vittime. Il governo del cambiamento deve dimostrarsi diverso e colpire i responsabili». Tant'è, che alla fine della riunione Conte ci ha messo la faccia, annunciando urbi et orbi: «Non possiamo aspettare i tempi della giustizia, avvieremo la procedura di revoca della concessione».
Salvini, però, è restato della sua idea. Così, giovedì, il ministro dell'Interno ha frenato. Ha smesso di parlare della concessione e ha cominciato a chiedere ad Autostrade di risarcire i familiari delle vittime e gli enti locali coinvolti. E ai suoi ha confidato: «Quel ponte serve al più presto, rinunciare ad Autostrade significa rinunciare a una ricostruzione immediata». Commento di un ministro leghista: «I grillini ragionano con la pancia, non con la testa. Prendono decisioni in base a ciò che vuole la piazza, non in funzione del buonsenso. Questo è un populismo ideologico ed emotivo che non aiuta».
Di Maio, fiutata la frenata, ha chiamato Salvini. «Non sono volate parole grosse ma è stato un confronto franco», dicono nell'entourage di Salvini. Un confronto nel quale il capo grillino ha fatto un appello all'unità e alla tutela dell'immagine di Conte: «Giuseppe si è esposto in prima persona, ormai non si può tornare indietro. E poi, se appariamo divisi il governo ne esce indebolito. Comprendo le diverse sensibilità, ma dobbiamo dimostrarci compatti».
Salvini, per evitare liti, si è allineato. Si dice anche dopo una mediazione di Conte. I suoi però sostengono che il leader leghista non rinuncia «alla strategia del doppio binario». Traduzione: la revoca della concessione richiede tempi molto lunghi e viaggerà su un binario lento, nel frattempo, secondo Salvini, il governo deve ottenere da Autostrade i risarcimenti per le vittime e la ricostruzione del ponte crollato. «Quando tutto questo sarà stato ottenuto, saranno passati mesi e mesi e per la revoca si vedrà...», dice il ministro lumbard che invoca «il pragmatismo».
Vista la situazione e considerata l'incertezza, Di Maio, Salvini e Conte hanno deciso di annullare il Consiglio dei ministri straordinario previsto per oggi a Genova, dopo i funerali di Stato. «Sono ore di lutto e senza decisioni concrete da annunciare, il Cdm sarebbe stato un inutile sfilata», spiega un altro ministro leghista. E aggiunge: «Del resto non c'è ancora una decisione sul commissario, ai 5Stelle non piace Toti (che sarebbe comunque commissario per la Protezione civile ndr). Dunque, che ci vedevamo a fare?». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino