C'è stato un record di affluenza. I magistrati italiani sono corsi in massa a votare i propri rappresentanti al Csm che dovrà restare in carica fino al 2022....
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Nel riassestamento tra le correnti, da Napoli i candidati sono stati tre. Per Unicost, la corrente di centro, il candidato è Michele Ciambellini, giudice al tribunale di Napoli. Vomerese, componente del comitato direttivo dell'Anm, faceva parte della squadra di pallavolo Fides allenata da Giancarlo Siani. E nei suoi interventi ha più volte ricordato il giornalista del Mattino ucciso dalla camorra, suo allenatore fino al 1984. Altro giudice in servizio al tribunale di Napoli è Mario Suriano, candidato di Area, la corrente unita di sinistra, già nel comitato direttivo nazionale dell'Anm e proveniente dal Movimento per la giustizia. Chiude la terna Ilaria Pepe, consigliere alla corte d'appello di Napoli, candidata di Autonomia e indipendenza, corrente nata da una scissione a destra di Magistratura indipendente. Anche Ilaria Pepe ha fatto parte del direttivo dell'Anm ed è confluita nella corrente fondata da Piercamillo Davigo, che a sua volta si candida al Csm per un posto riservato ai giudici di Cassazione.
Con Ilaria Pepe, sono in tutto sei le donne candidate.
Tra i nomi di spicco in queste elezioni, oltre a Davigo che è stato componente del pool Mani pulite oltre che presidente dell'Anm ed ha fatto l'en plein nelle primarie, c'è anche Giuseppe Cascini, procuratore aggiunto a Roma e già segretario dell'Anm, candidato di Area. Cascini è stato uno dei titolari dell'inchiesta Mafia capitale. Altro procuratore aggiunto, ma a Catania, a candidarsi è Sebastiano Ardita ritenuto il numero due di Autonomia e indipendenza.
Queste elezioni si sono tenute con il sistema elettorale di quattro anni fa. La riforma proposta dall'ex ministro della Giustizia, Andrea Orlando, non è mai arrivata all'approvazione. E, a urne chiuse, quasi cento magistrati hanno firmato un appello «per la liberazione del Csm dalle correnti», chiedendo il sorteggio per selezionare i candidati alle elezioni dei 16 togati e l'abolizione dell'immunità per i consiglieri. L'iniziativa è partita dal giudice Andrea Mirenda, che aveva parlato, in un libro-intervista, di «metodi mafiosi» seguiti dal Csm. A firmare l'appello anche Carla Raineri, giudice alla corte d'appello di Milano e per un mese capo di gabinetto a Roma del sindaco Virginia Raggi.
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Il Mattino