«Mia sorella ha chiesto a me e a mio marito Francesco (Boccia, deputato del Pd, ndr) di essere rispettivamente madrina e padrino al battesimo di sua figlia. Un parroco di...
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Lo scrive Nunzia De Girolamo, deputata di Forza Italia, in una lettera indirizzata a Papa Francesco e pubblicata oggi dal nostro giornale in edicola. «Le devo confessare che il diniego mi ha fatto molto male. Credo che la mia situazione sia comune a migliaia e migliaia di persone alle quali oggi viene vietata la concessione dell'Eucarestia soprattutto se separate o divorziate, anche quando questa tragedia è stata subita e non cercata».
«Le devo confessare che il diniego mi ha fatto molto male. Credo che la mia situazione sia comune a migliaia e migliaia di persone alle quali oggi viene vietata la concessione dell'Eucarestia soprattutto se separate o divorziate, anche quando questa tragedia è stata subita e non cercata». «Le chiedo perdono per il mio linguaggio - scrive l'azzurra - ma credo che la Chiesa così si allontani sempre più dalla sua missione e che da essere Madre, e una Madre perdona sempre a chi si avvicina a lei, sia diventata supremo giudice pur non essendolo. Non chiedo nessuna deroga per quanto mi riguarda, ci mancherebbe altro, andrò in chiesa e reciterò la mia preghiera per mia nipote (e anche per il parroco, pur non avendo il dono della santità)».
«Mi sembra di aver smarrito l'indirizzo di quella Chiesa come ospedale da campo, come sottolineato da una Sua straordinaria immagine.
Il Mattino