De Luca: «Mesi di aggressione mediatica: formiche all'Asl Napoli 1 con zero gradi?»

De Luca: «Mesi di aggressione mediatica: formiche all'Asl Napoli 1 con zero gradi?»
«Sono mesi che stiamo subendo una campagna di aggressione mediatica. Questa mattina su un organo di informazione si dice che è stata chiusa la riabilitazione...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Sono mesi che stiamo subendo una campagna di aggressione mediatica. Questa mattina su un organo di informazione si dice che è stata chiusa la riabilitazione cardiologica. È una palla. È pienamente operativa. La campagna era finalizzata al commissario esterno che doveva venire. Questo è tutto». Così, a Salerno, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Il governatore parla anche caso delle formiche trovate a novembre scorso su una paziente dell'ospedale San Giovanni Bosco: «Penso alle formiche a zero gradi che si vedono solo all'Asl Napoli 1. Comitive di formiche scese dalle navi da crociera tutte alla Napoli 1. L'ospedale San Giovanni Bosco, dal 1978 a Napoli non ha avuto un intervento di manutenzione. All'ospedale San Paolo dove a volte arrivano pazienti che pretendono di non essere registrati. Sono quartieri difficili. Avevamo dentro l'ospedale, con tanto di sbarra, un parcheggio gestito dalla camorra. All'Asl di Avellino qualcuno si paga il doppio stipendio con certificazioni false, so bene quello che abbiamo trovato. Sono decenni di abbandono, di sciatteria, di porcheria e camorra». Poi, tornando sul caso delle formiche di ottobre scorso, aggiunge: «Piuttosto che girare un video alle sei di mattina, poi andato sui social, qualunque persona normale sarebbe dovuta andare dal medico o dall'infermiere a segnalare l'emergenza».
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino