De Luca: «Sinedrio di 62 nomi sui Lep, si riunirà ogni 10 anni»

«Tale comitato arricchisce di una nuova unità il milione di acronimi che ci flagellano quotidianamente...»

Il governatore Vincenzo De Luca
Altro che gruppo di lavoro. Perché il governatore Vincenzo De Luca bolla il nuovo comitato dei Lep, voluto dal ministro Calderoli per dare il via all'Autonomia...

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Altro che gruppo di lavoro. Perché il governatore Vincenzo De Luca bolla il nuovo comitato dei Lep, voluto dal ministro Calderoli per dare il via all'Autonomia differenziata, come un «sinedrio». Per mostrare così tutto il suo disappunto verso il Clep, l'organismo che deve indicare i nuovi livelli essenziali di prestazione, scomoda un termine desueto che designa un'assemblea di saggi, che la tradizione vuole fondata da Mosé, che si occupava dell'emanazione di leggi e nella gestione della giustizia. Un modo, come è nel suo stile, per attaccare il comitato composto da 62 personalità presieduto dal costituzionalista Sabino Cassese. La maggior parte del Nord, con una forte presenza dei veneti (non a caso il governatore Luca Zaia è stato uno dei primi a complimentarsi con il gruppo di saggi) e solo un campano: l'ex rettore della Federico II Guido Trombetti

«Apprendiamo dal ministro Calderoli della nomina del Comitato nazionale incaricato della definizione dei livelli essenziali delle prestazioni (Lep). Tale comitato arricchisce di una nuova unità il milione di acronimi che ci flagellano quotidianamente: nasce il Clep e ne fanno parte 62 componenti», attacca l'ex sindaco di Salerno da sempre, dopo un flirt politico con il ministro Calderoli proprio sull'Autonomia arricchito da un incontro a dicembre a palazzo Santa Lucia, contrario al progetto caro al ministro della Lega. Molti ricordano nel 2006 i quattro saggi di Lorenzago, ovvero Calderoli-Nania-D'Onofrio-Pastore, che era il tentativo del centrodestra per riscrivere la Costituzione. Ora sempre Roberto Calderoli, attuale ministro delle Autonomie, ci riprova ma con una mini-Costituente formata da ben 62 esperti. Dall'ex premier Giuliano Amato all'ex presidente della Camera Luciano Violante al governatore di Bankitalia, Ignazio Visco. E, ancora tra gli altri, i presidenti emeriti della Corte costituzionale, Franco Gallo e Annibale Marini, il presidente emerito della Cassazione Pietro Curzio, il ragioniere generale dello Stato Biagio Mazzotta e l'ex ministro Paola Severino. Un comitato illustre diviso in 10 gruppi di lavoro su cui sono pochi gli economisti e molti di più i giuristi. 

Nulla contro di loro da parte del governatore De Luca quanto le difficoltà da parte di un comitato considerato allargato. Troppo. «Leggendo i nomi, si ritrovano personalità di indiscusso valore nel proprio campo di attività, che per la maggior parte dei designati ha poco a che fare con i Lep. In ogni caso, si tratta non di un gruppo di lavoro, ma di un sinedrio. E considerato il fatto che per riunire una commissione di concorso di 5 docenti universitari si impiegano in media tre mesi, è prevedibile che il nominato sinedrio potrà riunirsi in seduta plenaria ogni 10 anni, se va bene», ironizza sempre il governatore della Campania in un lungo comunicato in cui ieri pomeriggio fa il contraltare alle dichiarazioni entusiaste del ministro Calderoli del giorno prima.

«Avevamo proposto di affidare l'incarico - aggiunge ancora De Luca - all'Ufficio parlamentare di Bilancio, che avrebbe garantito competenze più specifiche e operatività. Ma si è scelto il sinedrio. Noi ne accompagneremo comunque l'attività con animo solidale e con commossa partecipazione». Con l'ipotesi che il comitato possa includere ancora altre personalità come ha spiegato Calderoli. «Sto ricevendo tante richieste di poter aderire al comitato, anche da parte di ex governatori regionali la cui esperienza può sicuramente rivelarsi utile e sarà sicuramente preziosa. Affronteremo insieme - spiega il ministro - una sfida storica, per individuare finalmente quei diritti civili e sociali stabiliti nella prima parte della Costituzione che non possono essere considerati di destra o di sinistra ma sono di tutti i cittadini italiani». 

Ma De Luca non è l'unico ad attaccare il comitato. «Lo hanno chiamato Clep ma sarebbe più coerente definirlo Comitato nemici del Sud. Lo ha nominato il ministro leghista Calderoli e si compone di 62 persone con una assoluta prevalenza, manco a dirlo, di membri con profonde radici nel Nord del Paese. Tra i componenti del Comitato nemici del Sud spiccano ben quattro uomini della squadra del governatore veneto Zaia che trattò le intese per l'autonomia differenziata nel 2018 e nel 2019. Quelle stesse intese che Gianfranco Viesti definì secessione dei ricchi», è la sciabolata dell'europarlamentare del gruppo Greens-Efa e segretario del Movimento Equità territoriale, Piernicola Pedicini. «Non bastasse - prosegue Pedicini - di questo stesso team fa parte anche la neopresidente della Commissione tecnica fabbisogni standard, consulente di Zaia. E nelle mani di questi personaggi che il partito dei governatori del Nord ha messo il futuro del Mezzogiorno d'Italia». 

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Il Mattino