Settore giochi, col Decreto dignità a rischio 150.000 posti di lavoro

Una sala slot
Limitazioni orarie si apertura distruttive e non a tutela della salute. Tassazioni ormai alle stelle che soffocano un settore nevralgico e delicato dell' economia che produce...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Limitazioni orarie si apertura distruttive e non a tutela della salute. Tassazioni ormai alle stelle che soffocano un settore nevralgico e delicato dell' economia che produce il 4% del Pil nazionale e che oltretutto deve fare i conti con il grave fenomeno della ludopatia. Solo i “Gratta e Vinci” prodotto monomandatario, senza l'intermediario tra il concessionario e la rivendita è stato risparmiato dalle nuove norme fiscali particolarmente severe per gli altri giochi. Un comparto dell' economia ridotto ormai al lumicino che vede centocinquantamila lavoratori a rischio. Il gioco online non è stato oggetto di nessuna limitazione oraria.


Oggi pomeriggio alle 14 davanti a Montecitorio gli esercenti aderenti al sindacato di categoria “S.a.p.a.r.” sigla sindacale acronino di servizi e apparecchi per le pubbliche attrazioni ricreative, daranno vita ad una manifestazione di protesta. 

«Dalle ultime dichiarazioni del Ministro Luigi di Maio ci siamo resi conto che non a tutti è chiaro chi rappresenta l’esercito “Sapar”: 5000 piccole e medie imprese del settore con oltre 150.000 dipendenti. – dichiara il presidente “Sapar” Domenico Distante. - Siamo una fetta significativa di piccole e medie imprese di gestione degli apparecchi di intrattenimento, di baristi, di tabaccai, di sale giochi e di agenzie di scommesse che seguendo iter formativi importanti hanno messo impegno e risorse nel settore. Portiamo alla casse erariali un indotto di oltre 5 miliardi di euro. Siamo la parte buona e pulita di un settore troppo spesso mortificato e bistrattato.Il governo si vanta di aver aumentato le tasse ai concessionari, in realtà gli unici colpiti siamo noi piccoli gestori, peraltro già penalizzati da una fiscalità pesantissima e da norme che sono applicate in modo disomogeneo a livello territoriale. Tutte le misure adottate da questo governo hanno inferto un duro colpo al nostro settore, lasciando inspiegabilmente fuori i “gratta e vinci”».


Da mesi il “Sapar” chiede, inascoltata, un incontro con il Ministro di Maio per chiarire la propria posizione e per vedere riconosciuto il ruolo giuridico del gestore, il suo diritto al passaggio dei propri apparecchi da un concessionario all’altro e una tassazione sul margine. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino