Da una parte ci sarà uno sforamento temporaneo del tetto del deficit, dall'altra c'è, e già da anni, una violazione della regola del debito che ora...
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Manovra, «Buoni progressi» nell'incontro tra Conte e Juncker a Bruxelles
MANOVRA 2019. Quella francese è stata promossa dalla Ue, ancorché giudicata «a rischio» di deviazione delle regole a causa di uno sforzo strutturale minore del richiesto, ma comunque presente (0,2%). Quella italiana è stata respinta dalla Ue perché contiene un ampio peggioramento strutturale (0,8%) invece di un miglioramento, e rischia a breve l'apertura di una procedura per debito. Grazie alla promozione, per la Francia la prossima valutazione dei conti pubblici avverrà a maggio 2019. A causa della bocciatura, per l'Italia si è innescato l'iter procedurale che porta all'infrazione.
DEFICIT. La Francia è uscita dalla procedura per disavanzo eccessivo a maggio scorso. Nella manovra 2019 aveva previsto di alzarlo al 2,8% con misure temporanee invece di ridurlo ulteriormente, ma promettendo di farlo calare all'1,8% nel 2020. Con le nuove misure annunciate da Macron, invece, nel 2019 sforerà il tetto consentito del 3%. Moscovici ha spiegato che le regole consentono uno sforamento «limitato, temporaneo, eccezionale», che non deve eccedere il 3,5% e non deve protrarsi oltre l'anno. Inoltre la Francia prevede un miglioramento del saldo strutturale di 0,2%. Il deficit italiano al 2,4% è ampiamente dentro le regole, ma diventa 'pesantè per il bilancio nel momento in cui il saldo strutturale peggiora di 0,8% invece di migliorare di 0,6%, come richiesto dalle regole.
DEBITO.
Il Mattino