Potrebbe essere stato vittima di un tranello Fabrizio Piscitelli, noto come Diabolik, ucciso ieri in un parco di Roma con un colpo di pistola alla nuca. Le modalità, una...
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Il reato per cui procede la Procura di Roma, coordinata dal procuratore facente funzioni Michele Prestipino, è di omicidio volontario aggravato dal metodo mafioso.
Roma, Diabolik ucciso. I messaggi e i fiori lasciati dal mondo ultrà e dagli amici: «Ti sia, la prossima, una terra senza guerre».
Diabolik, ultrà della Lazio ucciso. Tre settimane fa il matrimonio della figlia: «Papà mio. Che gli avete fatto?»
Al vaglio degli investigatori le telecamere di videosorveglianza della zona per risalire al responsabile dell'omicidio di Fabrizio Piscitelli, ex capo ultras della Lazio noto come Diabolik, ucciso ieri sera nel parco degli Acquedotti a Roma.
Gli investigatori stanno in queste ore stanno ascoltando diversi testimoni per acquisire elementi utili alle indagini. A quanto ricostruito finora, il killer indossava una tuta da jogging, probabilmente per mimetizzarsi tra le persone che a quell'ora corrono nel parco, e ha avvicinato alle spalle Piscitelli che era seduto su una panchina sparando un unico colpo all'altezza dell'orecchio sinistro. Poi è stato visto scappare a piedi su via Lemonia facendo perdere le sue tracce.
Al killer si è inceppata la pistola. Dopo il primo colpo che ha ucciso Fabrizio Piscitelli, l'ultras laziale noto come Diabolik, all'assassino si sarebbe inceppata la pistola. È quanto avrebbe riferito un testimone. L'uomo, con ogni probabilità un killer professionista, sarebbe poi scappato a piedi. Ritrovato dalla polizia un bossolo nei pressi della panchina dove il 53enne è stato ucciso.
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Il Mattino