Dal 2011 al 2015 ha omesso di dichiarare al fisco redditi per oltre mezzo milione di euro e non ha versato imposte per oltre centomila euro. Un imprenditore cosentino, titolare di...
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I finanzieri hanno ricostruito l'ammontare dei redditi annui conseguiti, per i quali il contribuente non emetteva le previste rendicontazioni fiscali. Ad insospettire i finanzieri è stata la presenza, tra la documentazione contabile della società, di polizze assicurative, fatture per lavori di riparazione e contratti per l'assegnazione di spazi di ormeggio riferiti ad un'imbarcazione, battente bandiera britannica, in uso all'imprenditore.
Attivate le procedure di cooperazione con il Regno Unito, è emerso che lo yacht, di lunghezza superiore a venti metri e di valore stimato pari a seicentomila euro, era iscritto nei registri navali inglesi. All'imbarcazione i applicano le disposizioni sul 'monitoraggio fiscalè, introdotte per permettere all'amministrazione finanziaria di vigilare sui patrimoni esteri dei soggetti residenti in Italia, che prevedono l'inserimento del valore di mercato del bene in una specifica sezione della dichiarazione dei redditi.
I finanzieri hanno dunque proposto il recupero a tassazione delle imposte non versate, per oltre centomila euro, e della tassa da diporto, dovuta per il possesso delle barche superiori a 10 metri. Inoltre l'imprenditore rischia sanzioni fino a centomila euro per non aver dichiarato all'erario la disponibilità dell'imbarcazione di lusso.
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Il Mattino