Funziona il tatto bionico, sperimentato per la prima volta al mondo da una persona amputata, che grazie al polpastrello artificiale collegato agli elettrodi impiantati nel...
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Il prossimo passo della ricerca, ha aggiunto, sarà sperimentare il polpastrello bionico su altre due o tre persone per un periodo compreso fra nove e 12 mesi. «È il primo risultato del genere al mondo e il prossimo obiettivo è sperimentare in più soggetti la percezione di superfici che si percepiscono normalmente nella vita quotidiana», ha osservato il primo autore dell'articolo, Calogero Oddo, dell'Istituto di Biorobotica della Scuola Sant'Anna. «Abbiamo studiato gli impulsi naturali - ha aggiunto - e li abbiamo riprodotti nel tatto artificiale». Il primo a sperimentare il polpastrello bionico è stato il danese Dennis Aabo Sorensen, che nei test è riuscito a distinguere le superfici ruvide rispetto a quelle lisce nel 96% dei casi. «Percepivo la stimolazione - ha detto - quasi come quella che avrei potuto sentire con la mia mano. Con il dito artificiale ho sentito le sensazioni sulla punta del dito indice della mia mano fantasma».
Lo stesso test è stato fatto su persone non amputate, nelle quali l'informazione sensoriale era stata inviata agli stessi nervi del braccio con sottilissimi aghi, con il riconoscimento delle caratteristiche delle superfici nel 77% dei casi.
Il Mattino