MILANO La Procura di Milano ha chiesto l'archiviazione per Marco Cappato, indagato per aiuto al suicidio in relazione alla morte avvenuta in Svizzera di dj Fabo a fine...
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"QUESTO CORPO E' UNA PRIGIONE"
L'inchiesta è scattata a seguito dell'autodenuncia di Cappato, che il 28 febbraio si è presentato ai carabinieri e ha raccontato di aver accompagnato Fabiano Antoniani, 39 anni, fino in Svizzera, facendolo salire su una macchina a Milano e guidando fino alla "casetta della morte" di Pfaffikon, a venti chilometri da Zurigo. Dj Fabo si è spento la mattina del 27 febbraio nella clinica "Dignitas", a cui ha deciso di rivolgersi dopo essere rimasto tetraplegico e cieco in seguito a un incidente stradale. Da tre anni era immobilizzato a letto e lanciava appelli, combattendo la sua battaglia: "Questo corpo è una prigione, la mia non è più vita", diceva. Per ricorrere al suicidio assistito ha chiesto l’aiuto dell’esponente radicale Marco Cappato, che lo ha accompagnato nel suo ultimo viaggio. Dopo una notte trascorsa in clinica, con accanto la madre, la fidanzata Valeria, il fratello e gli amici più cari, Fabiano ha "morso un pulsante per attivare l’immissione del farmaco letale".
"AIUTERO' ALTRE PERSONE"
Cappato ha chiarito sin da subito di aver prestato aiuto a Dj Fabo, ma non di averlo istigato al suicidio.
Il Mattino