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In Brasile, il Tribunale Regionale del Lavoro della 1° Regione ha condannato un'azienda del Distretto Federale a pagare 14.275 reais, circa 2.800 euro, per danni morali causati a una dipendente che doveva coprire quotidianamente i suoi tatuaggi con del nastro adesivo per poter lavorare.
La decisione è stata presa dal giudice supplente Katarina Roberta Mousinho de Matos Brandão, che ha ritenuto vessatorio e umiliante il trattamento riservato dall'azienda alla lavoratrice.
Secondo la causa, come spiega g1, la donna è stata costretta a portare il rossetto e ha subito un trattamento diverso dagli altri colleghi, a causa dei suoi tatuaggi.
Nella sentenza, il giudice ha preso in considerazione la Convenzione interamericana del 1994, in cui si afferma che «la violenza contro le donne è qualsiasi comportamento basato sul genere, che causi morte, danno o sofferenza fisica, sessuale o psicologica alle donne, sia nella sfera pubblica che in quella privata». Inoltre, ai sensi dell'articolo 6, «il diritto di ogni donna a essere libera dalla violenza comprende, tra l'altro, il diritto di ogni donna a essere libera da ogni forma di discriminazione».
Per il magistrato, è dovere del datore di lavoro frenare la pratica delle molestie morali e garantire il rispetto delle donne, evitando pratiche che ledono la dignità umana e creano un ambiente umiliante per le donne. Secondo la decisione, l'azienda ha dispensato «trattamenti vessatori e umilianti alla lavoratrice», offendendo la sua dignità e provocandole un «profondo shock psicologico».
Il Mattino