Le prime ragazze saudite (sebbene con il capo coperto e una tunica leggera che le copriva fino ai piedi) hanno potuto fare la prima maratona per le strade i Jeddah, correndo...
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Il fatto è che le donne non possono ancora fare sport in pubblico. Il primo gruppo misto di runner saudite è stato visto sfilare alcuni giorni fa e il filmato sta facendo il giro del mondo, postato con grande enfasi dalla BBC. L'immagine delle maratonete sta facendo proseliti in Arabia e sembra che in altre città altre ragazze vogliano imitare le 'colleghe' di Jeddah. Per il regno whahabita, sottoposto a norme coraniche rigorose, anche questa minima apertura sembra voler segnalare l'effettiva volontà del principe Bin Salman (quello che ha ordinato di fare a pezzi il dissidente Khasoggy) di contrinuare il cammino delle riforme e concedere qualche (timida) apertura. Recentemente ha permesso alle donne di prendere la patente e guidare un'auto.
Sullo sport però il discorso è più complesso. Recentemente è stato revocato il divieto alle donne di fare sport all'interno delle scuole pubbliche e di andare allo stadio (accompagnate) a guardare la partita. Le prime atlete che la nazionale saudita ha mandato alle Olimpiadi è stato nel 2012.
Tuttavia la vita quotidiana per l'universo femminile è scandita da divieti, imposizioni, restrizioni pesantissime alla libertà personale. Le donne non sono ancora libere di viaggiare sole, divorziare, sposarsi senza il permesso del padre o di un membro della famiglia maschio. Lì più che gender gap si dovrebbe parlare di gender chasm, il baratro tra il genere maschile e quello femminile.
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Il Mattino