Accusate di stregoneria, in Nepal uccise in un anno 61 donne proprio come nel Medio Evo

Accusate di stregoneria, in Nepal uccise in un anno 61 donne proprio come nel Medio Evo
Nell'anno domini 2021 esistono ancora donne che vengono uccise con l'accusa di stregoneria, proprio come accadeva in epoca medievale in Europa. Le accuse di stregoneria e...

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Nell'anno domini 2021 esistono ancora donne che vengono uccise con l'accusa di stregoneria, proprio come accadeva in epoca medievale in Europa. Le accuse di stregoneria e le conseguenti attività di caccia alle streghe rimangono problemi serissimi in Nepal, dove molte donne – di qualsiasi età - sono soggette a violenze o torture in seguito ad accuse. Molte di loro subiscono gravi danni fisici e mentali, e tante altre muoiono. La maggior parte di questi incidenti non vengono denunciati perché le donne e le loro famiglie di origine temono rappresaglie. La povertà, la sistematica disuguaglianza di genere e la debolezza delle leggi statali forniscono un contesto in cui si verificano questi comportamenti. 

Proprio in questi giorni la polizia del Nepal ha reso noto di aver trattato 61 casi di donne accusate di stregoneria e sottoposte a torture tra il 2020 e il 2021 contro i 34 dell'anno precedente, con un aumento del 79,41 per cento. Le denunce sono state presentate dalle stesse presunte vittime o da familiari e sono state avviate azioni legali contro otto presunti autori di violenze. Il portavoce della polizia ha precisato che di solito si tratta di donne sole e disabili, generalmente piu' esposte a questo tipo di accuse, che provengono da familiari e vicini, soprattutto in caso di decessi o malattie per cause non chiare di persone conosciute.

Le donne accusate di essere streghe subiscono trattamenti crudeli: vengono imbrattate di fuliggine, costrette a mangiare escrementi, picchiate, allontanate dai villaggi e perfino uccise. Naturalmente il Codice penale nepalese vieta il trattamento degradante o inumano citando espressamente anche l'accusa di stregoneria e gli abusi collegati e prevede pene detentive fino al cinque anni e multe fino a 50 mila rupie, con sanzioni aggravate per i pubblici ufficiali ma questo non scoraggia gli episodi che sono aumentati durante il Covid. 

 

 

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Il Mattino