Nella lettera inviata al ministro dell'Economia, Giovanni Tria, il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis e il commissario agli Affari economici, Pierre...
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I commissari ricordano quindi che gli Stati membri possono evidenziare fattori rilevanti che possono aiutare a comprendere complessivamente «in termini qualitativi l'eccesso rispetto al parametro di riferimento».
Lettera in partenza. Parte quindi oggi la lettera della Commissione Europea al governo italiano in cui si chiederà quali fattori rilevanti giustifichino, secondo l'esecutivo, il mancato rispetto della regola del debito nel 2018, anno in cui il debito pubblico italiano, anziché diminuire in rapporto al Pil, è aumentato dal 132,2%, dal 131,4% del 2017, per via della crescita debole dell'economia italiana. Si tratta di un passaggio formale previsto, propedeutico alla redazione di un rapporto ex articolo 126.3, in cui la Commissione valuta le ragioni che spiegano il mancato rispetto della regola del debito, per cui se uno Stato ha un debito superiore al 60% del Pil, come è il caso dell'Italia, deve ridurlo in misura soddisfacente. Il debito italiano, a causa principalmente della frenata dell'economia, è aumentato, anziché diminuire o rimanere stabile in rapporto con il Pil. Oltre all'Italia, anche altri tre Paesi membri riceveranno lettere analoghe, ma il caso dell'Italia è il più importante, vista la dimensione del nostro debito pubblico. La lettera, a differenza dello scorso autunno quando si lavorava su dati previsionali, terrà conto dei dati a consuntivo, certificati da Eurostat in aprile.
Lo spread tra Btp e Bund risale a 283 punti base dopo la lettera dell'Ue inviata all'Italia per chiedere chiarimenti sui conti pubblici. Il rendimento del decennale italiano è in rialzo al 2,65%. In giornata il differenziale era sceso fino a 277 punti.
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Il Mattino