La nuova agenda a trazione leghista, l'incognita della «resistenza» del M5S, il complicato equilibrio da trovare in Ue sotto la crescente pressione di Matteo...
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I contatti tra i tre servono anche a fissare la data per il vertice di governo chiesto da Di Maio e al quale Salvini ha dato piena disponibilità. Data non ancora ufficializzata anche se il vertice potrebbe tenersi ad horas e sarà forse decisivo per il futuro del governo: una riunione del genere non si registra da tempo, sarà l'occasione per riprendere le fila da dove ci si era lasciati prima della campagna elettorale, ragionano fonti di maggioranza.
Il premier non può non tenere in considerazione del ribaltone politico registrato tra Lega e M5S e, in questi giorni, sarà chiamato ad un'estrema mediazione tra i due vicepremier. Con un'incognita che incombe sul governo: Se da un lato Salvini in queste ore assicura di non voler né un rimpasto né una crisi, il leader della Lega vuole però imporre la sua agenda, a partire da taglio tasse, autonomia, Tav. E resta da vedere se, e per quanto tempo, il M5S vorranno tollerare questo nuovo status quo. Un quadro che per molti nella maggioranza evoca venti di crisi, già spirati nei mesi scorsi. Le scadenze nel frattempo incombono. Non a caso Conte nelle prossime ore farà il punto sullo sblocca-cantieri, incontrando anche i due relatori M5S e Lega. Il decreto, nel quale ci sono le misure per il terremoto a cui il premier tiene molto, è prossimo la scadenza e la Lega si appresta a dettare la sua agenda, magari proponendo come emendamento in Aula l'inserimento del Tav tra i cantieri da sbloccare. Allo stesso tempo, nel pomeriggio, il premier sente Angela Merkel.
Con la cancelliera il rapporto è solido, i due si confrontano sui risultati delle Europee e sul metodo per le nomine europee, partita sulla quale il premier vuole dire la sua, confutando la tesi di essere a capo di un governo isolato. Di certo, nonostante il trionfo di Salvini, Conte a Bruxelles non cambierà atteggiamento, mostrando la ferma diplomazia già utilizzata nei delicati faccia a faccia sulla manovra. Al vertice di Bruxelles si avrà un primo giro di tavolo e non è escluso che, a margine, il presidente del Consiglio tocchi con qualche interlocutore anche lo spinosissimo dossier conti pubblici. Dossier sui quali l'attenzione del Quirinale è alta da diverse settimane. In queste ore il presidente Sergio Mattarella sta alla finestra, in attesa delle determinazioni della politica. Anche perchè una maggioranza parlamentare in questo momento c'è, indipendentemente dal risultato delle Europee. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino