Candidati impresentabili e ponte del 2 giugno, alle elezioni vincerà ancora l'astensionismo

Vincenzo De Luca con Matteo Renzi
ROMA - Un'alta astensione e candidati non proprio puliti. Sono queste le due grosse incognite che pesano sul voto delle...

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ROMA - Un'alta astensione e candidati non proprio puliti.




Sono queste le due grosse incognite che pesano sul voto delle regionali di domenica quando verranno eletti sette governatori (Veneto, Liguria, Toscana, Umbria, Marche, Campania e Puglia).

Alle ultime europee l'astensionismo ha sfiorato il 42%, a novembre scorso in una regione come l'Emilia Romagna i votanti si sono addirittura dimezzati. Anche in questa tornata si teme così un'alta astensione, favorita anche dal “ponte” del 2 giugno.











Il Censis, oltretutto, fa notare che proprio le elezioni regionali sono quelle che, in 15 anni, hanno perso la percentuale maggiore di affluenza. Dal 1995 al 2010 i votanti sono scesi del 17%, passando dall'81% al 64%. Molto più delle elezioni politiche, che hanno registrato, nello stesso periodo, un calo dell'11%, dall'86% al 75%. In generale, fa notare l'indagine dell'istituto di ricerca, il 40% degli intervistati dichiara di non sentirsi affatto rappresentato dalle istituzioni regionali.



Ma la vera spada di Damocle sul voto di domenica è la lista degli “impresentabili” che la commissione Antimafia si appresta a rendere pubblica oggi pomeriggio. Una black list che, secondo il vice presidente della commissione Claudio Fava, «sarà un pacchetto non insignificante». Ci saranno i nomi di coloro che sono stati rinviati a giudizio per reati di mafia o collegati, in tutto una ventina di nomi sugli oltre 4 mila candidati.



Non ci sarà certo il nome di Vincenzo De Luca, candidato al governo della Campania per il Pd, anche se su di lui, in caso di vittoria, grava il rischio di sospensione dalla carica a causa della legge Severino. De Luca è infatti condannato in primo grado per abuso di ufficio, ma il partito e il premier sono con lui. L'ex sindaco si dice certo che non verrà sospeso perché «la legge non è applicabile per chi viene eletto per la prima volta». Anche il ministro delle Riforme Boschi lo difende: «Per la legge, De Luca è candidabile, i campani lo hanno scelto con le primarie e sono convinta che lo voteranno anche come presidente».



Sulla sponda del centrodestra, oltre all'attivissimo Salvini, arranca, divisa e confusa, Forza Italia. Silvio Berlusconi pronostica però che «ci saranno sorprese» perchè «il voto dato alla sinistra è un voto a questo governo». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino