Ad appena due giorni dalla sua elezione, è finito in manette il neo deputato regionale Cateno De Luca, eletto nelle fila dell'Udc. De Luca è stato arrestato, in...
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Nel dettaglio, attraverso le indagini è stato individuato «un complesso reticolo societario facente capo alla Federazione Nazionale Autonoma Piccoli Imprenditori ed alla società CAF FE.NA.PI. s.r.l., riconducibile, direttamente o indirettamente, a De Luca e a Saitta, utilizzato, nel corso del tempo, per porre in essere un sofisticato sistema di fatturazioni fittizie finalizzate all'evasione delle imposte dirette ed indirette», dicono gli inquirenti.
In sintesi, lo schema evasivo emerso prevedeva l'imputazione di costi inesistenti, da parte della Federazione Nazionale a vantaggio del Caf fenapi s.r.l., «individuato quale principale centro degli interessi economici del sodalizio criminale. La frode si è sviluppata basandosi sul trasferimento di materia imponibile dal Caf alla Federazione Nazionale, in virtù del regime fiscale di favore applicato a quest'ultima, che ha determinato un notevole risparmio di imposta». Al termine dell'attività investigativa è stato individuato un indebito risparmio di imposta pari a circa 1.750.000 (sia ai fini I.V.A. che delle Imposte sui redditi delle società). Oltre alle due persone sottoposte agli arresti, sono state deferite a piede libero altri 8 associati. Contestualmente è stata disposta l'esecuzione del sequestro preventivo per equivalente fino all'ammontare dell'indebito risparmio di imposta, sia nei confronti degli arrestati che nei confronti della società Caf Fenapi s.r.l., nei cui confronti è stata applicata la normativa in materia di responsabilità amministrativa degli enti.
Cateni De Luca è accusato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di delitti in materia di imposte sui redditi e sul valore aggiunto. Inoltre, gli viene contestato, insieme con gli altri indagati, il reato associativo. Il neo deputato regionale Udc era già finito in manette nell'ambito dell'inchiesta per i lavori realizzati a Fiumedinisi (Messina). Di recente la Procura ha chiesto per lui la condanna a 5 anni di carcere. La sentenza è attesa prima di Natale. De Luca aveva chiesto alla Suprema Corte di trasferire a Reggio Calabria il processo che lo vede imputato. Ma per i giudici della Suprema Corte il ricorso non è trattabile. Quindi il processo resta a Messina. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino