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È stato tradito dalle telecamere di sorveglianza e da alcuni selfie che si era scattato a piazza di Spagna. In pieno centro, a Largo Chigi, a due passi dall’entrata di palazzo Chigi e da Montecitorio, aveva rubato lo zaino di Fabiana Dadone, ministra per le Politiche giovanili. All’interno, oltre al computer portatile e una penna Montblanc, c’era anche un token per la firma digitale rilasciato dalla Camera dei deputati. L’uomo, insieme a un complice, aveva approfittato di un momento di distrazione della ministra e di un suo collaboratore: mentre stavano trasferendo alcuni bagagli dall’automobile di servizio a una vettura privata, il ladro aveva afferrato lo zaino e si era allontanato con passo tranquillo, confondendosi tra la folla. Era successo il 17 giugno. Due giorni fa, Ben Moudi Mehdi, algerino di 19 anni, è stato identificato e fermato, e ha confessato il furto. A incastrarlo, oltre ai filmati delle telecamere di sorveglianza che puntano sulla strada, sono stati gli altri colpi messi a segno a stretto giro e, soprattutto, le fotografie trovate sul suo cellulare sequestrato.
Le immagini
Il giorno prima di derubare la ministra, Mehdi era stato arrestato in flagranza di reato per avere sottratto la valigia a un turista.
Il giudice
Il diciannovenne è quindi stato fermato. Assistito dall’avvocato Luca Guerra, ha confessato e il gip ha disposto a suo carico la custodia cautelare in carcere. L’indagato ha anche detto di avere agito insieme a un connazionale, che non è ancora stato individuato. Per il giudice, il pericolo che il ragazzo «commetta delitti della stessa specie è concreto». Le modalità di commissione del reato, inoltre, sono definite «allarmanti»: l’indagato ha agito in piano centro, il giorno dopo essere stato arrestato per un fatto simile. D’altronde, sottolinea ancora il magistrato, «le condizioni di vita del tutto precarie del fermato, impossidente, irregolare sul territorio nazionale, privo di occupazione lavorativa e di fissa dimora, lasciano presumere che tragga dall’attività delittuosa l’unica fonte del proprio sostentamento».
I documenti
Non è tutto. Lo straniero, sprovvisto di documenti e con numerosi precedenti sulle spalle, ha fornito alle forze dell’ordine ogni volta generalità diverse, in modo da evitare i controlli.
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Il Mattino