PADOVA - Una giovane padovana ha cercato lavoro in un’azienda di Bologna, ma al posto dell’impiego le è arrivata una proposta di sesso sfrenato. E già...
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E la risposta dell’allora legale rappresentante dell’azienda emiliana non ha tardato ad arrivare. Infatti un mese più tardi, il 15 novembre del 2013, Emtiazi ha risposto alla giovane padovana sempre attraverso Skype «...Non ti assumo se prima non vieni a letto con me...». La padovana è rimasta subito molto scioccata, ma al momento non ha reagito. Ha pensato di non rispondere e ha deciso di non formulare più alcuna richiesta di assunzione per quella ditta. Ma tre giorni dopo, il 18 novembre del 2013, l’iraniano 41enne è tornato alla carica ancora via Skype «...Non ti prendo se prima non scopi con me...». La sua proposta indecente è diventata anche più volgare. La padovana allora, dopo essersi confidata con amici e parenti, ha deciso di andare a denunciare l’uomo e il 22 novembre del 2013 ha presentato querela per il reato di tentata estorsione al fine di ricevere in cambio del sesso. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino