VENEZIA - Attenti a questi istituti paritari. A mettere in allerta i presidi è l'Ufficio scolastico regionale del Veneto che attraverso una circolare inviata a tutte le...
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Ecco le scuole incriminate. C'è l'istituto Pacioli di Nola al quale è stato revocato lo status di scuola paritaria dall'anno scolastico 2013-2014 e i cui archivi non sono ancora stati consegnati - come è obbligatorio per legge - a una scuola statale. Tra gli istituti segnalati c'è l'istituto Forcella di Nocera Inferiore paritario dal 2013 e diventato La Fenice nel 2015. Alla scuola San Remigio di Nocera Superiore la parità è stata invece congelata nel settembre del 2015, mentre l'istituto paritario Primo Levi di Agropoli non ha depositato i propri archivi alla scuola pubblica di riferimento impedendo di fatto la verifica dei titoli rilasciati. Particolare attenzione viene consigliata pure per gli istituti De Sanctis e Vanvitelli di Castel San Giorgio, in provincia di Salerno.
A doversi accollare la verifica dei titoli presentati dai bidelli inseriti in graduatoria sono le segreterie scolastiche che stanno impazzendo per riuscire a risalire agli istituti campani che hanno rilasciato i diplomi triennali - tanto basa per svolgere questo lavoro - con punteggio 100 permettendo agli aspiranti di sbaragliare la concorrenza. Titoli che si stanno in parte dimostrando fasulli perché rilasciati da scuole non riconosciute dal Miur. Almeno un centinaio le posizioni incerte già rintracciate in Veneto, mentre per un bidello salernitano in servizio all'istituto comprensivo di San Michele al Tagliamento (Venezia) è scattata la segnalazione in Procura che porterà al licenziamento e stessa sorte sta toccando a un collega che presta sevizio a San Polo di Piave (Treviso). I controlli sono complessi perché le scuole paritarie non rispondono o non esistono più o i loro archivi sono irraggiungibili alle segreterie venete. Complessa anche la verifica del punteggio di servizio, perché i bidelli dichiarano di aver lavorato in scuole paritarie del Sud che però non hanno versato i contributi previdenziali. Le scuole per le posizioni sospette devono quindi fare verifiche all'Inps. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino