La Lega in piazza con il Family Day e il Vaticano apre all'incontro col Papa

La Lega in piazza con il Family Day e il Vaticano apre all'incontro col Papa
La copertura di Matteo Salvini è totale: il ddl sull'eutanasia, presentato dal M5S, andrà per le lunghe. Parola del leader della Lega che l'altro giorno ha...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La copertura di Matteo Salvini è totale: il ddl sull'eutanasia, presentato dal M5S, andrà per le lunghe. Parola del leader della Lega che l'altro giorno ha rincuorato il senatore Simone Pillon, Massimo Gandolfini (Family Day) e Jacopo Coghe (Generazione famiglia) durante un rapide vertice nei pressi del Senato. L'obiettivo è rinviare la pratica a settembre unendo poi al dibattito politico (salvo crisi con il M5S) un evento di piazza: una Verona bis, ma nella Capitale. Davanti alla basilica di San Giovanni. Al momento è difficile capire come andrà a finire, se l'offensiva pro life si trasformerà davvero in una grande, imponente, oceanica manifestazione trasversale, come quella passata agli annali nel 2007, quando il Family Day incamerò la presenza compatta di tutte le organizzazioni cattoliche e quasi un milione di persone in strada, oppure se finirà per essere l'ennesima kermesse chiassosa e poco coinvolgente, nonostante la buona volontà degli organizzatori, che poi sono sempre gli stessi, a cominciare da Gandolfini. Anche l'ultima replica a Verona è opera sua. Stavolta la macchina organizzativa sta pensando in grande e si è messa in moto per fine settembre con l'obiettivo di stoppare la legge sull'eutanasia. Il periodo non è casuale, visto che la Corte Costituzionale si riunirà il 24 settembre per valutare cosa fare, visto che aveva dato 12 mesi di tempo al Parlamento di approvare una legge sull'assistenza alla morte volontaria. Al momento sono coinvolti i cattolici più convinti di quella frastagliata realtà che da tempo si batte in solitaria per difendere la vita dall'inizio al suo fine naturale, spesso scontrandosi con le posizioni tiepide dell'episcopato e con la linea del non expedit scelta da Papa Francesco per non spaccare ulteriormente la Chiesa italiana, già messa a dura prova da bergogliani e anti-bergogliani.

 

Ma la volontà di far ripartire la gioiosa macchina della propaganda pro life non stavolta non è più solo una questione di coerenza morale, ma di opportunità politica. Mai come in questo frangente internazionale il tema dell'eutanasia sta mobilitando le coscienze, basta solo vedere cosa è accaduto in Francia due settimane fa con il caso Lambert, un uomo in stato vegetativo attaccato alle macchine al quale la magistratura aveva inizialmente imposto la sospensione dell'idratazione e alimentazione. Milioni di francesi si sono mobilitati e anche il Vaticano aveva dato spazio alla voce dei vescovi francesi per salvare Lambert. Alla fine la Corte d'Appello di Parigi ha ordinato la ripresa dei trattamenti. Il buon esito della battaglia francese ha rincuorato tutti. E Gandolfini è andato così a parlare con il cardinale Angelo De Donatis per avere il benestare di piazza San Giovanni (anche se l'uso della piazza non dipende tecnicamente dal Vicariato, il passaggio serviva per capire e sondare il terreno). De Donatis ha ascoltato e rimandato ai suoi superiori. Gandolfini andrà così a parlare con i vertici della Cei la prossima settimana, anche se in Vaticano diversi appoggi li hanno già ottenuti. Papa Francesco qualche giorno fa tuonava, durante una udienza, che la vita va difesa dall'inizio alla fine, che solo Dio è il padrone della vita. Persino sull'aborto ha denunciato una deriva eugenetica visto il ricorso al test dell'amniocentesi. Mesi addietro i radicali hanno pubblicato un sondaggio nazionale dal quale risulta che il 56% degli italiani è a favore della legalizzazione dell'Eutanasia, e un ulteriore 37%, per una regolamentazione dell'accesso a determinate condizioni fisiche e di salute. Tuttavia, sempre la medesima ricerca, faceva emergere un altro dato: un italiano su due non ha alcuna informazione dell'ordinanza emessa dalla Corte Costituzionale lo scorso ottobre. Sullo sfondo i due ddl depositati (uno di iniziativa popolare) e l'altro del M5S, destinato al rinvio nelle more della crisi di questi giorni. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino