MILANO Dalla Siria, parlando coi suoi genitori e con la sorella via Skype, Maria Giulia “Fatima” Sergio lanciò nel 2015 «un vero e proprio proclama del...
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TERRORISMO INTERNAZIONALE
La Corte, presieduta da Maria Grazia Bernini, accogliendo le richieste del sostituto pg Nunzia Ciaravolo, ha confermato anche per gli altri imputati le pene inflitte in primo grado, tra cui dieci anni al marito di Fatima, l’albanese Aldo Kobuzi, anche lui partito per la Siria per andare a combattere nell’autunno 2014 e di cui non si sa più nulla. Fatima, condannata per associazione con finalità di terrorismo internazionale, avrebbe cercato di convincere padre e madre (entrambi poi morti nel corso del procedimento) e la sorella Marianna (condannata a 5 anni e 4 mesi in abbreviato con sentenza definitiva) a partire per i territori del Califfato, dove lei si era anche addestrata all’uso delle armi.
PRONTA A MORIRE
Fatima, scrive la Corte nelle motivazioni, si preparava «anche lei a compiere azioni violente nei confronti degli infedeli» e nelle telefonate ai familiari spiegava, infatti, «di essere pronta anche a morire appena le verrà consentito di passare anche lei al jihad (la lotta armata)».
Il Mattino