Nella battaglia frontale contro i grillini, sia il Pd che Forza Italia considerano strategico (almeno dal punto di vista dell’immagine e della ribalta nazionale) il collegio...
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Ed ecco l’accordo voluto direttamente da Silvio Berlusconi per sistemare lì, nella cittadina nativa del candidato premier grillino, il critico d’arte. Per alzare lo scontro, portarlo sul piano nazionale e con un personaggio d’appeal come Sgarbi. Un metodo, una strategia, che in queste ore spinge il Cavaliere a non tenersi mai sotto l’asticella alzata dagli avversari. Come su Napoli, è sempre lo stesso ragionamento, dove si cerca un nome da piazzare contro il democrat Paolo Siani scelto personalmente da Renzi. «È stato Berlusconi a chiedermelo - continua Sgarbi - e quando ha subordinato tutto allo scontro diretto con Di Maio ho accettato. Sarà fantastico scontrarsi con lui e anche l’occasione per far valutare ad un elettore del luogo la sfida messa in campo». «Un intellettuale, un professore contro uno in cassa integrazione permanente...», attacca ancora Sgarbi definendo «geniale la trovata del Cavaliere di offrirmi questa piazza».
E, aggiunge: «Il segnale, lusinghiero lo definirei, perché si è pensato come un esponente della cultura ha più possibilità in un faccia a faccia come questo di qualcuno che proviene dalla classe politica». Dall’altro lato, visto da Arcore, l’indicatore come ormai l’ex premier veda i grillini, e non tanto i democratici, come gli unici nemici da abbattere e contro cui scontrarsi in questa campagna elettorale. Esigenza di guerriglia dettata dai sondaggi: 5 Stelle in accelerata in tutto il Sud, a cominciare dalla Campania. Forse anche sovrastimati, dicono alcuni dirigenti azzurri, ma è meglio non rischiare.
E, quindi, ultimi giorni per trovare esponenti della società civile disposti a scendere in campo con il centrodestra.
Il Mattino