Lasciarli andare, rilasciarli in una nuova dimensione. Fare in modo che i fiori appaiano lì dove non te li aspetteresti e che sfidino le leggi della natura. É questa...
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Ha progettato una struttura in plastica e acciaio inossidabile che sostenesse fiori e apparecchiature fotografiche. Con il supporto della Marina giapponese, ha immerso i suoi bouquet ed un bonsai a 1.000 metri di profondità nella baia di Suruga, in Giappone. Inviare i fiori in profondità, secondo l'artista, è un modo per consentire loro di diventare qualcosa di nuovo. Laggiù la luce non arriva proprio per questo il box al quale erano ancorati i bouquet e il bonsai sono stati dotati di illuminazione e apparati fotografici. Le meravigliose immagini delle sue composizioni floreali che fluttuano negli abissi sono pubblicate sia sul sito ufficiale del fiorista (http://azumamakoto.com/) che sul suo profilo Facebook e sul suo account di Twitter. Nelle foto si può ammirare la bellezza dei lussureggianti bouquet ma anche l'eleganza essenziale del bonsai che sembrano galleggiare nell'acqua mentre anguille e crostacei si avvicinano per nulla intimoriti. Quando sono riemersi i fiori erano praticamente intatti. A dimostrazione del fatto che, come sostiene il fiorista giapponese, sono apparentemente fragili ma forti come rocce ed alberi. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino