Gioca a Fortnite e picchia la moglie incinta in diretta streaming: arrestato

Gioca a Fortnite e picchia la moglie incinta in diretta streaming: arrestato
Era troppo impegnato a giocare a Fortnite, trasmettendo la sua partita anche in diretta streaming, da non poter badare ai due figli né alla moglie che, da un'ora, lo...

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Era troppo impegnato a giocare a Fortnite, trasmettendo la sua partita anche in diretta streaming, da non poter badare ai due figli né alla moglie che, da un'ora, lo invitava a smettere per andare a cenare. Alla fine, dopo una schermaglia verbale, un famoso 'gamer' di 26 anni ha aggredito la consorte, incinta del loro terzo figlio, proprio in diretta sul web.


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La dipendenza da Fortnite sta diventando un vero e proprio male diffuso, capace di colpire i 'gamer' di tutte le età, ma specialmente i più giovani. Ridurre ciò che è accaduto in Australia a questo, però, è una banalizzazione eccessiva: dietro l'aggressione, che non si vede ma si può sentire benissimo nel video trasmesso in diretta, non c'è solo il dramma delle dipendenze da videogame, ma soprattutto quello della violenza sulle donne, che nella stragrande maggioranza dei casi avviene in ambito domestico.

Nel video, prima rimosso da MrDeadMoth, questo il nickname del 26enne australiano, e poi ricondiviso da altri utenti, si vede il gamer ripetere alla moglie: «Ora non posso badare ai bambini né venire a cena, ma arrivo presto». Quando la donna lo redarguisce, e gli lancia un cartone addosso, il 26enne si alza, abbandona la sua postazione e inizia a colpire la moglie al volto, come dimostrano i rumori dei colpi, le urla della donna e le accuse: «Mi ha appena schiaffeggiato in faccia e continua a colpirmi anche se sono incinta, voi che state vedendo il video siete tutti testimoni». Lo riporta anche l'Independent.


Spazientito, il gamer torna alla sua postazione, ma la lite continua. La moglie continua ad accusarlo, intimandogli di chiedere scusa pubblicamente e all'istante, ma il gamer non sembra essere d'accordo: «Ora basta, vaff..., non sei tu a pagare le bollette». L'episodio risale a domenica sera: l'aggressione è avvenuta intorno alle 20.30 ora locale, mentre la polizia, dopo le denunce degli spettatori del video, è intervenuta per arrestare il 26enne circa tre ore dopo. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino