Forum della Famiglia a Verona, offensiva M5S: anche la Lega si spacca

Forum della Famiglia a Verona, offensiva M5S: anche la Lega si spacca
Sosterrà che il matrimonio è solo tra un uomo e la donna, ribadirà la centralità del nucleo familiare e l'intenzione del governo di muoversi a...

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Sosterrà che il matrimonio è solo tra un uomo e la donna, ribadirà la centralità del nucleo familiare e l'intenzione del governo di muoversi a sostegno delle misure per la natalità ma sui temi etici confermerà la necessità di lasciare libertà di coscienza, pur ribadendo che tutto ciò che non è nel Contratto di governo «non passerà». La presenza di Matteo Salvini al congresso delle Famiglie di Verona ha un significato interno anche alla Lega. Il vicepremier funge da garante. Perché c'è un'ala non poco numerosa del partito di via Bellerio che non si riconosce affatto nelle battaglie che i promotori dell'evento di Verona intendono portare avanti.

 
Sono soprattutto i veneti a politicizzare temi che andrebbero tenuti fuori da uno scontro mediatico, spiegano diversi big del Carroccio che si attestano su una posizione più laica. «Non pensiamo che ci sia necessità di una guerra identitaria di questo tipo», sottolinea un altro esponente di peso del partito di via Bellerio. «Chi è nella Lega dovrà fare una riflessione seria. La presenza di Salvini è un segnale importante», replica un deputato cattolico. In ogni caso non c'è un vero e proprio scontro interno, «solo sensibilità diverse», assicura un ministro. Ma alquanto, diverse.

Oltre al ministro dell'Interno, nella città scaligera saranno presenti il responsabile dell'Istruzione, Bussetti, e delle Politiche familiari, Fontana. Quest'ultimo («non sono il promotore della kermesse», tiene a sottolineare) illustrerà le misure varate con la legge di bilancio e parlerà del progetto sul codice della natalità, sottolineando l'importanza di misure organiche per combattere il decremento demografico.

La vera battaglia politica è con M5S. Oggi Di Maio su Facebook confermerà la sua contrarietà ad una manifestazione che questa la sua tesi fa della donna una figura medioevale. Toni molto duri. «Noi guardiamo avanti, non certamente indietro», la linea del vicepremier pentastellato che domani sarà ad un'iniziativa organizzata dal suo braccio destro Spadafora che ha la delega delle Pari Opportunità e delle Politiche Giovanili. Ci saranno seicento giovani riuniti negli studi di Cinecittà: il ministro dello Sviluppo e del Lavoro battezzerà «la radio nazionale dei giovani» e istituirà un fondo ad hoc di 15 milioni prendendo poi a margine una posizione netta: «Salvini può andare dove vuole ma noi salvaguarderemo la legge sull'aborto. La 194 non si tocca». «Noi non arretriamo sui diritti», dicono i pentastellati che ieri hanno fatto girare un documento per rimarcare un no secco alla manifestazione alla quale interverrà, tra gli altri, anche la Meloni. Tra il leader della Lega e il presidente di FdI questa la lettura che forniscono i pentastellati è in atto una guerra per catturare le associazioni pro-life che interverranno durante la tre giorni.

Oltre ai governatori di Veneto e Friuli, Zaia e Fedriga, sarà presente Massimo Gandolfini, da sempre in prima linea nella battaglia contro le unioni civili, ma nessun esponente delle gerarchie ecclesiastiche. Tuttavia anche all'interno della Chiesa c'è un confronto tra chi vuole dare credito ai temi di Verona e chi, invece, non ne condivide il metodo. Una differenza di vedute che qualche giorno fa fu rimarcata dal segretario di Stato vaticano, Parolin: apprezzamento per la sostanza della manifestazione, meno gradito l'approccio. I promotori delle kermesse assicurano che si tratta di un Congresso in cui trionferà il modello della famiglia tradizionale, «siamo in linea questo il refrain - con i principi della Costituzione». Conte e M5S hanno ottenuto che venisse tolto il patrocinio di Palazzo Chigi ma Salvini non ha preso alcuna distanza. Anzi. Nonostante la presenza annunciata da Forza Nuova e la rinuncia di esponenti che avrebbero dovuto partecipare a titolo personale, come il presidente dell'Istat, Blangiardo. «Finché campo difendo il diritto del bambino ad avere una mamma e un papà e a essere adottato dove ci sono una mamma e un papà», il suo ragionamento.


I colori della manifestazione saranno il rosa e il celeste. Solo musica classica per l'evento, con un coro che intonerà arie come La Traviata, la Carmen, La donna è mobile. Nel loggiato al primo piano ci saranno invece immagini di eroi della Famiglia, come Giovanni Paolo II, Madre Teresa di Calcutta, Omero, Aristotele, Tolkien. E la scritta: «L'eroe è chi accende la speranza nel mondo, e il mondo ha bisogno di eroi». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino