Forza Italia, intervista ad Antonio Tajani: «Sì all'intesa ma meno tasse, così salveremo le imprese»

Forza Italia, intervista ad Antonio Tajani: «Sì all'intesa ma meno tasse, così salveremo le imprese»
«Chiedo scusa devo attaccare perché sta per cominciare un consiglio dei ministri sulla vicenda dei balneari, ci risentiamo tra un po'». Mentre è al...

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«Chiedo scusa devo attaccare perché sta per cominciare un consiglio dei ministri sulla vicenda dei balneari, ci risentiamo tra un po'». Mentre è al telefono, il vicepresidente e coordinatore nazionale di Fi, Antonio Tajani, è costretto a convocare una riunione ristretta dopo che Mario Draghi ha convocato il consiglio dei ministri per chiedere la fiducia sul ddl concorrenza. Un altro grattacapo, dopo quelli interni dei giorni scorsi con il ministro Mariastella Gelmini, che male ha preso la decisione di Berlusconi di sostituire il coordinatore in Lombardia Massimiliano Salini con la fedelissima Licia Ronzulli. Dopo la riunione, Tajani richiama.

Presidente, allora cosa è stato deciso?
«Forza Italia farà tutto il possibile per trovare un'intesa prima del voto di fiducia. Vogliamo salvare il mare, le imprese e rispettare le regole. Siamo ottimisti che un accordo con le imprese e Palazzo Chigi si possa raggiungere».

Nessuna crisi di governo, quindi?
«Vogliamo solo che prevalga il buon senso, anzi che il governo esca rafforzato, infatti abbiamo votato in linea con gli altri ministri in Cdm. Ci stiamo impegnando al massimo per salvare le imprese che operano nel turismo, poi i problemi sono tanti e ce ne sono anche altri».

Ad esempio?
«Il costo dell'energia, l'inflazione, bisogna salvaguardare le tasche degli italiani. Ad esempio abbattendo il cuneo fiscale per consentire alle imprese di aumentare gli stipendi. Non come dice il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, che parla solo di alzare gli stipendi. Va prima data una mano alle imprese per poterlo fare, altrimenti le aziende falliscono e gli stipendi vanno a quota zero. Sono alcuni dei temi di cui parleremo a Napoli».

Due giorni di convention del partito, ma che arrivano in un periodo in cui non vi siete fatti mancare tante polemiche. È vero che Berlusconi si è innervosito per le critiche di Mariastella Gelmini?
«Berlusconi rappresenta l'unità del partito, dà la linea e sulla politica internazionale non ha mai cambiato la rotta. Ha soltanto chiesto, da uomo di pace come ha fatto Draghi in Parlamento, di non esasperare i toni verbali con la Russia. Il presidente ha solo detto di non mettere Putin in un angolo perché serve avere sempre una via d'uscita per avviare una rapida trattativa diplomatica».

E sulla vicenda dei cambi dei coordinatori regionali come avvenuto in Lombardia?
«Non c'è nessun caso dei coordinatori, sono sempre stati cambiati e li ha sempre decisi Berlusconi. Ad oggi non ci sono altri cambiamenti in vista. Vedo in giro troppe fake news, come con la storia della presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, pronta con le valigie per lasciare Forza Italia. Sabato Casellati sarà in prima fila ad applaudire Berlusconi».

Quindi bisogna stemperare le polemiche?
«Le polemiche sì, poi che ci sia un dibattito interno, questo avviene in tutti i partiti».

Non è vero neppure che siete pronti a fondere Fi con la Lega?
«Altra notizia falsa messa in giro ad arte. Noi siamo il cuore del centrodestra e Berlusconi lo ribadirà ancora una volta a Napoli. Che poi il centrodestra lo ha inventato Berlusconi».

Lo ha inventato, ma in questi giorni tira una brutta aria con Fratelli d'Italia. Il fallimento del vertice di Arcore rischia di dividervi per sempre?
«Guardi, noi su 26 città che andranno al voto a giugno ci presenteremo uniti in 21 Comuni. Si esagera con l'alimentare divisioni».

E in Sicilia dove alla Regione il vostro Micciché vuole candidarsi contro l'uscente di Fdi Musumeci?
«A Palermo città andremo uniti sostenendo lo stesso candidato. Per le Regionali si vedrà: non ci sono preclusioni. L'importante è presentare un candidato vincente. L'obiettivo deve essere la vittoria».

Dalla due giorni napoletana cosa si aspetta?


«È un'occasione per Fi di mostrare quanto sia al centro del dibattito politico. Non è un evento per fare propaganda spicciola. Ci saranno panel specifici che hanno al centro l'idea di quanto il nostro sia un partito nazionale che unisce il Nord, che non deve essere la locomotiva del Paese, e il Sud in grado di essere una risorsa e non un peso. E poi c'è Berlusconi che torna dopo tanto tempo nella sua città preferita. Servirà per dare ancora più entusiasmo al nostro movimento che continua a crescere nei sondaggi».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino