Morto Franco Frattini, al Mattino l'ultima sua intervista: «Dalla politica ho avuto tutto»

Morto Franco Frattini, al Mattino l'ultima sua intervista: «Dalla politica ho avuto tutto»
«Per me la politica è un capitolo chiuso, quando a 23 anni mi laureai promisi a me stesso di arrivare al Consiglio di Stato. Ci sono arrivato e lo farò per...

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«Per me la politica è un capitolo chiuso, quando a 23 anni mi laureai promisi a me stesso di arrivare al Consiglio di Stato. Ci sono arrivato e lo farò per altri cinque anni, inusuale perché in questo ruolo ci si arriva a ridosso della pensione. Avendo avuto tutto dalla politica, essere ministro degli Esteri due volte, commissario europeo, non vedo nulla che la politica mi potrebbe dare di più. Sono soddisfatto così». Fece quasi un bilancio della sua vita nella sua ultima intervista, quella rilasciata al Mattino, Franco Frattini. Era soddisfatto di essere diventato, in un'età precoce rispetto alla media, presidente del Consiglio di Stato. Era lo scorso 8 agosto, si era a ridosso delle elezioni politiche, ma era pure una delle prime uscite pubbliche di Frattini dopo che il suo nome era fortemente circolato per l'elezione a presidente della Repubblica. Rivendicó ciò che aveva fatto nella vita, con la soddisfazione di chi può guardare indietro e rivedere tutto il percorso compiuto, a partire dalla laurea e dai tanti sacrifici: un uomo sereno nel fare un bilancio di quel percorso. 

Quell'ultima intervista non fu un'intervista banale, preferiva non rilasciare dichiarazioni quando aveva poco da dire. Da quinta carica dello Stato - era il periodo in cui in campagna elettorale si adombravano dubbi sulla collocazione euro-atlantica di Salvini e Meloni - si disse convinto che l'Italia sarebbe rimasta nell'alveo del blocco Occidentale anche senza Mario Draghi a Palazzo Chigi, spendendo quasi un endorsement per i leader di Lega e Fratelli d'Italia, proteggendoli dalle critiche che impazzavano in quel momento con la guerra russa in Ucraina in corso. 
«La politica estera - ricordava spesso Frattini - è la reale dimensione che ha un Paese. I leader del centrodestra devono confermare, e lo hanno già fatto, la postura euro-atlantica. Senza questo l'Europa sarebbe lasciata da sola come un'isoletta». Un'intervista in cui Frattini non si raccontò come un atlantista dogmatico, aveva tante critiche verso le ultime mosse in politica internazionale fatte dagli Usa, dai rapporti con la Cina al ritiro delle truppe dall'Afghanistan. Il suo era un filoamericanismo mai succube, di leale collaborazione. 

Frattini, anche in quell'ultima intervista, ricordò le grandi capacità in politica estera di Berlusconi: «L'accordo di Pratica di Mare fu un guizzo di politica estera mai più ripetuto da un premier italiano», spiegò. 

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Il Mattino