Frosinone, ladro ucciso dal tabaccaio: «È stata legittima difesa»

Frosinone, ladro ucciso dal tabaccaio. «È stata legittima difesa»
Ladro ucciso dal proprietario di casa mentre tentava un furto, la consulenza balistica conferma il racconto di Sandro Fiorelli, il tabaccaio 59enne di Santopadre (Frosinone) che...

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Ladro ucciso dal proprietario di casa mentre tentava un furto, la consulenza balistica conferma il racconto di Sandro Fiorelli, il tabaccaio 59enne di Santopadre (Frosinone) che lo scorso 26 ottobre ha freddato con un colpo di fucile Xheleshi Arber, un albanese di 38 anni. I carabinieri del Ris di Roma, nelle scorse ore, hanno depositato la relazione richiesta dalla Procura di Cassino. I punti sui quali si è focalizzato il lavoro degli investigatori scientifici dell'Arma, su indicazione del pubblico ministero Marina Marra, sono stati due: la distanza dalla quale è stato esploso il colpo e l'esame dello stub (il tampone che raccoglie le tracce di esplosivo presenti sulle mani, ma anche sui vestiti, di chi ha usato un'arma da fuoco). Il ciociaro, indagato a piede libero per eccesso colposo di legittima difesa, ha sempre sostenuto di aver premuto il grilletto del suo fucile calibro 12, detenuto per uso caccia, perché quell'uomo sorpreso in casa, mentre scappava, gli aveva puntato contro una pistola, poi rivelatasi una scacciacani ma priva del tappino rosso. Una versione che, stando alla relazione del Ris, trova riscontro in tutti gli elementi emersi dalla scena del delitto. 

Sulle mani e sui vestiti del tabaccaio sono state trovate le tracce della polvere da sparo. Il riscontro più importante alla ricostruzione fornita dal tabaccaio è arrivato dalla direzione della rosa dei pallini rispetto al punto in cui è stato trovato il cadavere dell'albanese. Esame che ha permesso di concludere che la scena delitto non è stata modificata. Quindi il 38enne albanese, quando è stato raggiunto e freddato dai colpi del fucile da caccia, si trovava nel giardino della villa di proprietà del tabaccaio e non all'esterno dell'abitazione. Elementi che avvalorano l'ipotesi che Fiorelli abbia sparato per difendersi. 

Una prima conferma alla veridicità del racconto del 59enne era emersa già dall'autopsia. Secondo il medico legale il tabaccaio ha sparato quando il ladro si è voltato verso di lui puntandogli la pistola. Il ciociaro, in quei momenti concitati, non poteva sapere che si trattasse di una scacciacani perché l'arma non aveva il tappino rosso. I fori di entrata sul corpo dell'albanese dei colpi esplosi sono stati trovati all'altezza dell'ascella. Questo perché, ha concluso il medico legale, la vittima, nel momento in cui Fiorelli ha sparato, aveva il braccio teso in alto per puntare la pistola contro il proprietario di casa. Con le due consulenze, quella medico legale prima e ora con quella balistica del Ris, il fascicolo è in via definizione e presto si capirà se nei confronti del tabaccaio, difeso dall'avvocato Sandro De Gasperis, cadrà anche l'ipotesi di eccesso colposo di legittima difesa. «I riscontri - è stato ribadito dagli inquirenti - confermano appieno le dichiarazioni dell'indagato». 

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Il Mattino