Fs, bivio di Battipaglia: via alla gara di appalto

Il progetto vale oltre due miliardi di euro

Fs, bivio di Battipaglia: via alla gara di appalto
Dopo il via libera del Consiglio superiore dei Lavori pubblici ecco i nuovi, attesi bandi per l'Alta velocità ferroviaria al Sud. I più rilevanti riguardano i...

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Dopo il via libera del Consiglio superiore dei Lavori pubblici ecco i nuovi, attesi bandi per l'Alta velocità ferroviaria al Sud. I più rilevanti riguardano i primi lotti della Salerno-Reggio Calabria e della Palermo-Messina-Catania e sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale dell'Ue da Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane) che riconosce al ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini il merito di avere accelerato i dossier.

Si tratta di opere per oltre 3,6 miliardi di euro, finanziate dal Pnrr e dunque strettamente correlate alle scadenze imposte dal Piano di ripresa e resilienza il cui termine ultimo resta al momento fissato al 31 dicembre 2026. Sono entrambe propedeutiche alla realizzazione integrale delle due linee, decisive per ridurre il gap infrastrutturale del Mezzogiorno, il cui completamento avverrà certamente dopo il 2026, considerata l'imponenza dei lavori. L'Alta velocità in chiave Sud dovrebbe invece poter contare entro i prossimi 4 anni sull'intera Napoli-Bari i cui cantieri sono tutti in funzione e che per alcune tratte potrebbe essere agibile anche prima, come previsto e confermato di recente da Rfi e Fs. Un altro bando di gara, per 180 milioni, lanciato sempre ieri si riferisce ancora alla Campania e specificamente al completamento della metropolitana di Salerno sulla tratta Arechi-Pontecagnano Aeroporto Costa d'Amalfi.

L'intervento previsto per la Salerno-Reggio Calabria consiste nella gara per la progettazione esecutiva e la realizzazione dei lavori del lotto funzionale Battipaglia-Romagnano, per un valore di oltre 2,16 miliardi di euro. È prevista la realizzazione di una nuova linea di 35 chilometri in affiancamento a quella già esistente tra Battipaglia e Romagnano, con la previsione di un bivio per garantire l'interconnessione con la linea, anch'essa già in funzione, che collega Battipaglia con Potenza e Metaponto. Il progetto comporterà la costruzione di 9 gallerie naturali, 8 gallerie artificiali e 17 viadotti. Sarà la stessa amministratrice delegata e direttrice generale di Rete Ferroviaria Italiana, Vera Fiorani, a seguire i cantieri essendo stata nominata Commissaria straordinaria di governo. Non è una sorpresa ma ormai una concreta consuetudine: da tempo i vertici di Rfi sono chiamati a svolgere questa funzione per le opere in via di completamento o di progettazione con l'innegabile e riconosciuto vantaggio di ridurre all'osso i tempi di appalto e procedurali.

Il lotto Battipaglia-Romagnano, già oggetto di dibattito pubblico (si è concluso a maggio), zavrà effetti benefici sulla mobilità della zona e creerà un raccordo tra la costa tirrenica e quella adriatica», dice Rfi. Per l'intera Salerno-Reggio Calabria, parte integrante del Corridoio della rete Ten-t Scandinavia-Mediterraneo che dovrebbe collegare organicamente Palermo a Helsinki e nella quale rimane strategico il Ponte sullo Stretto di Messina, sono previsti altri due macrolotti (l'importo complessivo dell'opera è di 11,2 miliardi) ma rimangono ancora perplessità in almeno una parte dell'opinione pubblica locale sul percorso definitivo.

Molto meglio procedere con il rafforzamento dell'attuale linea costiera tra Campania e Calabria, rilancia ad esempio in una lettera al Mattino l'ingegnere Paolo Petriccione di Rfi, oggi in pensione, spiegando come fa da anni che in termini di costi e di velocità di percorrenza i vantaggi di questa soluzione sarebbero di gran lunga superiori, specie per il trasporto merci. In ogni caso la conclusione del primo lotto è prevista come detto per il 2026, data entro la quale dovrà essere ultimata anche l'interconnessione con la Battipaglia-Potenza mentre il raddoppio della Cosenza-Paola-S. Lucido (secondo macrolotto) con la realizzazione della nuova galleria Santomarco è fissata per il 2030.

L'altra gara lanciata da Rfi riguarda la Fiumetorto-Lercara, sulla Palermo-Catania-Messina, per un importo di quasi 1,5 miliardi di euro che rappresenta un importante tassello verso l'apertura di tutti i cantieri dell'Alta velocità siciliana nel 2023. Anche in questo caso si tratta di un'opera strategica e inserita nel corridoio Ten T Scandinavia-Palermo, una delle priorità assolute dell'Unione europea sul piano della mobilità.

La ricaduta di questi cantieri sul piano occupazionale si annuncia cospicua: 10mila i posti di lavoro che dovrebbero essere garantiti solo per completare tutta lAlta velocità siciliana, altri 7mila per la Napoli-Bari ogni giorno. Non è un caso che le risorse previste per le gare bandite ieri al Sud siano il 50% del totale delle 18 gare lanciate nelle ultime 48 ore da Rfi (per un importo di 6,8 miliardi) che hanno permesso di superare i 20 miliardi di procedure avviate nel 2022. «La società capofila del Polo Infrastrutture del Gruppo FS chiude l'anno confermando il suo impegno per la realizzazione delle nuove opere strategiche e il Pnrr, che ridisegneranno il trasporto in chiave sostenibile e contribuiranno a diminuire il divario infrastrutturale tra Nord e Sud d'Italia», afferma un comunicato.

Ma il vento nuovo in materia di appalti pubblici al Sud è da un po' che sembra soffiare con una certa intensità. Se infatti a livello nazionale, come spiega il direttore del Cresme (l'osservatorio sul mercato delle costruzioni e delle opere pubbliche), Lorenzo Bellicini, «il 2021 era stato già un anno straordinario rispetto al precedente e nel riscontro sui primi nove mesi, il 2022 registra un ulteriore successo: da 26,7 a 34,1 miliardi», è nel Mezzogiorno che si riscontra l'incremento maggiore nelle aggiudicazioni, con Rfi e Anas in prima fila. Il 50% è tutto made in Sud.

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Il Mattino