Quattro anni dopo l'operazione 'Margine di difesa', Israele e Hamas sono ad un passo da un nuovo scontro militare. Dopo mesi di crescente escalation sul confine...
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La reazione israeliana è stata immediata: quattro palestinesi (tre dei quali miliziani di Hamas) sono rimasti uccisi, altri 120 sono stati feriti. Per ore Israele ha colpito con carri armati e caccia obiettivi di Hamas, che ha reagito con colpi di mortaio e razzi sul Neghev. Gli abitanti israeliani della zona sono accorsi nei rifugi mentre a Tel Aviv nel ministero della Difesa il premier Benyamin Netanyahu, il ministro Avigdor Lieberman e il capo di stato maggiore facevano il punto della situazione.
La giornata era iniziata con due sviluppi che sembravano presagire un allentamento della tensione. Dalle pagine del Washington Post tre collaboratori di Donald Trump (Jared Kushner, Jason Greenblatt e l'ambasciatore Usa in Israele David Friedman) hanno informato i due milioni di abitanti della Striscia che importanti aiuti economici internazionali destinati al rilancio della loro economia economia sono adesso a portata di mano. Per riceverli, hanno aggiunto, occorrerà tuttavia che Hamas rinunci alle violenze «contro Israele e l'Egitto» e che ceda al presidente dell'Anp Abu Mazen la gestione della Striscia. «Parole arroganti», ha tuonato Hamas. «Quei funzionari si sono fatti portavoce dell'occupazione israeliana».
Il secondo sviluppo della mattinata era stata l'improvvisa diminuzione del lancio di aquiloni e di palloni incendiari da Gaza verso Israele, come richiesto con insistenza dall'Egitto.
Il Mattino