Oltre un quarto dei musulmani britannici simpatizza con l'attentato a Charlie Hebdo. Nel giorno in cui il settimanale torna nelle edicole francesi, da Londra arriva un dato...
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Numeri preoccupanti che arrivano in un momento delicato per il multietnico Regno Unito alle prese con la fuga per la Siria di tre adolescenti di origine bengalese e la caccia di Scotland Yard ai possibili reclutatori di "spose della jihad" e "foreign fighter" che finanziano indisturbati chi vuole unirsi allo Stato Islamico. Nel mirino della polizia c'è in particolare un intermediario cittadino britannico convertito all'Islam, accusato di fornire contanti e sostegno logistico alle ragazze che decidono di partire per la Siria o l'Iraq.
Una figura chiave che, nella catena dell'orrore jihadista, entra in scena dopo che le adolescenti sono state reclutate da altre "spose di terroristi" attraverso i social media. Il finanziatore in questione si farebbe chiamare Abu Abbas al-Lubani e avrebbe sposato una donna britannica. Una fonte vicina all'Isis in Siria avrebbe rivelato al Times che l'uomo vive a Raqqa ma secondo giornalisti dello stesso quotidiano si troverebbe a Londra. Ed è lì che la polizia lo sta cercando.
Oggi nel nord della città è stato arrestato un 22enne con l'accusa di finanziare foreign fighter che vogliono combattere per l'Isis, ma non è chiaro se sia lui l'intermediario. Nei giorni scorsi i servizi anti-terrorismo sono finiti sotto accusa per non aver monitorato i tanti profili Twitter associati all'Isis, come ad esempio quello di Aqsa Mahmood la 20enne di Glasgow che avrebbe attirato nell'inferno dello Stato islamico le tre adolescenti fuggite una settimana fa, attraverso i quali corre il "lavaggio del cervello".
Sono le donne della brigata Al Khansa, un gruppo solo femminile creato dall'Isis un anno fa, a gestire il "giro di spose". Della brigata farebbero parte molte ragazze partite dalla Gran Bretagna. Oltre ad Aqsa, che ha un ruolo di primo piano, ci sarebbero le due "gemelle del terrore", le sorelle di Manchester Salma e Zahra Halane, partite a giugno. E altre due giovani, che si fanno chiamare Umm Khattab e Umm Waqqas, con le quali erano in contatto Shamima Begum e le sue amiche della scuola nell'est di Londra. «Non sposate un Harry o un Tom qualunque, scegliete un guerriero della jihad», è uno degli slogan inquietanti con cui vengono convinte le ragazze a partire. In un altro tweet si favoleggia di una vita in Siria migliore di quella in «Gran Bretagna dove bisogna firmare una petizione per chiedere di poter mangiare halal».
Messaggi che fanno presa su un popolazione di musulmani che per il 46% si sente vittima di pregiudizi nel Regno Unito, come rivela un sondaggio pubblicato oggi.
Il Mattino